Chimico e fisico sono le due modalità con cui gli A forest Mighty Black si approcciano alla musica. Con questo disco d’esordio fanno capire in modo chiaro dove sono diretti: verso una linea di demarcazione, a volte offuscata, tra grunge e stoner. I brani in scaletta hanno il pregio di esser ruvidi, lavici, spigolosi, granitici, chimici, riflessivi, ma anche atmosferici. Se “It happens” è uno schiacciasassi sospinto dai tanti ascolti dell’asse Kyuss/QOTSA, con “Kathmandu” si respira quella grevità e allo stesso tempo la sfrontatezza degli Alice In Chains. Non manca un momento psichedelico grazie alla ballata “A complicated story” che con “Man down” fa trovare al gruppo la quadratura del cerchio con strizzata d’occhio al noise. Con la tirata “Beanpole” si evocano nuovamente gli Alice In Chains ma più tossici mentre in “Sunset cream” il quintetto si lascia andare ad un rock meno pesante e decisamente più scorrevole. In fondo alla foresta nera si trova qualche barlume di sole!
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autore: Vittorio Lanutti