Live Report della performance di Suzanne Ciani del 9 Novembre 2017 al Café Oto di Londra (English Version – In basso la traduzione in italiano)
Autrice: Liliana Carvalho
Working day is over… Overground!
Commuting seems to take forever in this city especially when you are as anxious as I am to see the Diva of the Diode.
The cosy and restful Cafe Oto uncovers its restlessness crowd that starts praising and applauding as Suzanne Ciani approaches the single focal point light in the room, scattering along a table where her performative setup is displayed. One machine clearly played the leading role on this electronic frame: Introduced to us as Buchla 200e, a more recent version of its predecessor the Buchla 200, which this Diva played and fell in love with some forty years ago. This exceptional vintage piece combined with its proper command system was surrounded by a two modern iPads: One with an interface for sound modification and processing and the other, with the Animoog App installed.
Close encounters made; all set and ready for a surrounding quadrophonic experience.
Quietness occupies Cafe Otto now.
An organic sound of ocean wave gently fades in and swirls around the room. The perception of oneself as a fixed point in space intensifies whilst the spatial sound movement absorbs you.
Synth oscillations gently trigger, suitably fitting the spectral music map which Ciani traces in real time. Designed with Buchla features and parameters as its basis, and alternately sprinkled with a cluster of sampled voices and ambient sounds, this map seems to be built as a solid ground structure to which Ciani adds instinctively successive batches.
The awareness Ciani has for the Buchla’s limitless possibilities and unpredictability contributes to every musical experience, with each encounter to be taken as a unique piece.
Throughout the whole performance one could sense that the textured envelops and sequences as well as the rhythmic movement being created – either with a spatial notion through articulated panning or through the sound shaped arrangement chosen – exist not only due to this composers musical skills, but also because of the intimate connectedness that has formed between Ciani and her machine. On top of this, the interesting sounds in real time of the switching on and switching off, of the Buchla fulfilled the total combined analogue experience, and this might answer the question why the musician chose to face her back to the audience.
‘Don (Buchla) was a very special instrument designer and he had a vision that he is still expressing today. His idea was to make electronic instruments that could be used for live performances (…)’ *
This ‘playable, performative instrument’ as Suzanne so calls it** , gains its full meaning with this performance.
During the concert this rhapsody of sound waves and their filter sweeping keep you on track, curious to know what might happen next.
The organic sound of ocean waves is triggered re-occupying every little space in the room, absorbing sound. It’s slow fade out announcing the finale.
After a cheerful praising feedback from the crowd Suzanne asked if anyone had any questions or would like to talk about what was just presented. A feature that I quite appreciate in her:
‘There have been so many chapters in my career, and I’m still open to there being more unexpected chapters.’ ***
And with these departing words I close the article, unveiling a nocturnal wandering dream: one where I was hearing this performance for the first time, being played with the 4D Sound System. As Vladimir Nabokov wrote in his short story Lance (1952): ‘The Future is but the obsolete in reverse.’
Notes
* In Modular Love: Suzanne Ciani Interviewed by John Doran, April 5th, 2012
** (cf. and see Modular Love: Suzanne Ciani)
*** In ‘A Life in Waves’ Documentary produced by Brett Whitcomb and Bradford Thomason, March 12th, 2017- (01:10:39-01:10:46)
More information on Suzanne Ciani and Buchla here:
Suzanne Ciani website
A Life in Waves Documentary
Studio Science: Suzanne Ciani on the Buchla | RBMA
Instrumental Instruments: Buchla
VERSIONE IN ITALIANO
La giornata lavorativa giunge al termine…Overground!
Il pendolarismo sembra durare in eterno in questa città, specialmente quando sei ansiosa come lo sono io di vedere finalmente la ‘Diva of the Diode’.
L’accogliente e riposante Cafe Oto scopre la sua folla inquieta che inizia a elogiare e applaudire mentre Suzanne Ciani si avvicina alla luce del singolo punto focale nella stanza districandosi lungo un tavolo dal quale è proiettato e mostrato il suo set-up performativo. Una macchina ha chiaramente avuto il ruolo principale in questo telaio elettronico: presentata a noi come Buchla 200e, una versione più recente del suo predecessore, il Buchla 200 che questa Diva ha utilizzato e di cui si è innamorata più di quaranta anni fa. Questo eccezionale apparecchio vintage combinato con il suo sistema di comandi era circondato da due moderni iPad: uno con un’interfaccia per la modifica e l’elaborazione del suono e l’altro con l’app Animoog installata.
Incontri ravvicinati fatti; tutto pronto e “settato” per un’esperienza di surrounding quadrifonico.
La quiete si impossessa del Cafe Oto. Poi un suono organico di onde oceaniche si attenua dolcemente e ronza intorno alla stanza. La percezione di se stessi come punto fisso nello spazio si intensifica mentre lo spazio e il movimento del suono ti assorbono.
Le oscillazioni di Synth si innescano delicatamente, adattando adeguatamente la mappa di musica spettrale che Ciani traccia in tempo reale. Progettato con le caratteristiche e i parametri di Buchla come base e alternativamente cosparso di un cluster di voci campionate e suoni ambientali, questa mappa sonora sembra essere costruita come una solida struttura a terra sulla quale la Ciani aggiunge istintivamente i lotti successivi.
La consapevolezza che l’italo-americana ha per le illimitate possibilità e l’imprevedibilità del Buchla contribuisce ogni sua esperienza musicale, con ogni incontro che va inteso come un’opera unica.
Per tutta la durata della performance si percepisce che le strutture sviluppate, le sequenze e il conseguente movimento ritmico creato – sia con una nozione spaziale attraverso un panning articolato sia attraverso la disposizione della forma di suono scelta – esistono non solo a causa delle abilità musicali di questa compositrice, ma anche a causa dell’intima connessione che si è formata tra Suzanne e la sua macchina.
Inoltre, i suoni interessanti in tempo reale dell’accensione e dello spegnimento della Buchla hanno soddisfatto l’esperienza analogica combinata totale e questo potrebbe rispondere alla domanda sul perché la performer abbia scelto di affrontare l’esibizione con le spalle al pubblico.
‘Don (Buchla) was a very special instrument designer and he had a vision that he is still expressing today. His idea was to make electronic instruments that could be used for live performances (…)’ *
Questo ‘giocoso, strumento performativo’ come Suzanne preferisce chiamarlo** , guadagna il suo pieno significato con questa performance.
Durante il concerto questa rapsodia di onde sonore e i loro filtri spazzolati tengono concentrati e con la curiosità di sapere cosa accadrà in seguito.
Il suono organico delle onde oceaniche si innesca nuovamente rioccupando ogni piccolo spazio di assorbimento del suono nella stanza, è lento nel dissolversi annunciando così il finale.
Dopo un simpatico apprezzamento venuto dal pubblico, Suzanne ha chiesto ai presenti se qualcuno avesse domande o volesse parlare di ciò che è stato appena presentato.
Una caratteristica che apprezzo molto in lei:
‘There have been so many chapters in my career, and I’m still open to there being more unexpected chapters.’ ***
E con queste parole in chiusura chiudo l’articolo, svelando un sogno notturno errante: uno in cui stavo ascoltando questa performance per la prima volta, suonato con il 4D Sound System. Come Vladimir Nabokov ha scritto nel suo racconto Lance (1952): ‘The Future is but the obsolete in reverse.’
Note
* In Modular Love: Suzanne Ciani Interviewed by John Doran, April 5th, 2012
** (cf. and see Modular Love: Suzanne Ciani)
*** In ‘A Life in Waves’ Documentary produced by Brett Whitcomb and Bradford Thomason, March 12th, 2017- (01:10:39-01:10:46)