“L’INCAPACITA’ E’ LA MADRE DELLA LIMITAZIONE, E LA LIMITAZIONE E’ LA GRANDE MADRE DELL’ATTO CREATIVO”
Le radici dei CAN erano accademiche e Holger Czukay, nato Holger Schüring, era un ottimo polistrumentista, è stato allievo di Karl Heinz Stockhausen dal 1963 al 1966 e successivamente era diventato un insegnante di musica.
Gli aneddoti e le storie sono tante, ogni dettaglio è importante nella storia di Czukay, anzi andrebbe scritto un libro sul musicista, più che un articolo; un trattato da far consultare a chiunque si approcci alla musica suonata, a qualsiasi livello, così, per dare un esempio e far capire che la musica è una cosa ampia, libera, forse più della fantasia. Il tutto espresso lucidamente e in maniera spesso ironica, nelle registrazioni, nelle preziosissime interviste ricche di storie e nello stesso modo di essere e apparire di questo bizzarro e creativo personaggio.
La notizia della sua morte è stata veramente angosciante, Czukay era come un vecchio zio con dei simpatici baffoni ed è sempre divertente vedere i video del buon umore come ‘The Photo Song’, ‘Bankel Rap’, ‘Ode to Perfume’, ‘Cool in The Pool’, piccole operette che strappano un sorriso o anche ‘Blessed Easter’, dove nella traccia Czukay fa cantare sua Santità il Papa, ma nel video poi gli ruba il portafoglio; un siparietto singolare considerando che Wojtila era il Papa polacco e anche il musicista era nato nella città libera di Danzica nel 1938 oggi Polonia, all’epoca però occupata dai tedeschi.
A proposito della citata ‘Bankel Rap’, si tratta di un buon esempio di fantasioso collage o creative work di cui era maestro: certamente Czukay sia nei CAN sia nei suoi lavori solisti ha creato tra i più ingegnosi cut’n paste che la storia abbia mai visto. Czukay è considerato dai più, il vero pioniere del sampling moderno, tecnica o visione che con molta probabilità aveva sviluppato incrociando la tape music alla sua esperienza lavorativa in un negozio di riparazioni radio e televisioni.
Il brano è stato pubblicato nel pieno degli anni ottanta ed era contenuto nel disco “Der Osten Ist Rot (The East is Red)” del 1984, quindi in un periodo dove cominciava ad affacciarsi la tecnologia digitale e la diffusione dei primi campionatori che Czukay aveva anticipato concettualmente già dai suoi esordi.
La title-track invece è una rivisitazione dell’inno nazionale cinese; nel retro della copertina vi è un “Rock Warning Notice” dove è spiegato che in Cina – in quel periodo – i leader del partito avevano pubblicato un nuova guida culturale rivolta soprattutto ai giovani e avvertivano che la musica rock conduce all’alcool, alla droga, istiga alla violenza e all’omosessualità in una condizione di cieco eccitamento. Tutto descritto in una sezione di questo libretto intitolata “How to recognize decadent music” che invece in alternativa consigliava le “Red Chinese productions”.
“WHEN THE BIRD IS READY TO FLY, HE LEAVES THE NEST”
Czukay parlando di Stockhausen e della nascita dei CAN, ha ricordato un pò i momenti che hanno anticipato la genesi della band:- “He was encouraging me to leave him, and to find something new — and that was CAN”.
Il grande compositore di Colonia ha avuto una forte influenza su Czukay. Tra i vari ricordi il baffuto bassista spesso raccontava un celebre aneddoto che lo aveva molto colpito: durante una performance, con l’esecuzione di composizioni da “Kontakte” e “Gesang der Jünglinge“, alcune persone tra il pubblico cominciarono a ridere e ad accusare il compositore di essere un ciarlatano, che suonava così solo per sconvolgere il pubblico e avere un guadagno facile. Al che Stockhausen replicò:- “Posso assicurarvi che lo faccio solo per ragioni musicali. Per quanto riguarda i soldi, non ne ho bisogno, ho sposato una donna ricca!“
Czukay racconta che qualsiasi cosa facesse Stockhausen avrebbe dovuto fare lo stesso anche lui, al che partì per la Svizzera in cerca di una donna benestante. Cominciò ad insegnare lì, ma alla fine di tutto, anziché interessarsi alle ragazze facoltose trovò un allievo, un chitarrista molto dotato con il quale poi fondò i CAN: Michael Karoli.
Quando è stato pubblicato il primo album dei CAN, “Monster Movie” del 1969, Holger aveva già passato la trentina. Nella band si era indirizzato verso il basso, cosa che ha giustificato in maniera sempre divertita poiché “nessuno ascoltava il basso seriamente”… (che poi Jaki Liebezeit chiedeva sempre di essere quanto più mono-tono possibile, è un altro discorso – leggi l’articolo “Jaki Liebezeit – L’uomo più preciso di una macchina!”- QUI)
La verità è che Czukay aveva bisogno della libertà necessaria per manipolare i nastri…
I CAN si autodefinivano un collettivo di anarchici, dovevano essere rivoluzionari e rivoluzione fu, tutt’oggi è difficilissimo ascoltare una band che abbia minimamente un suono o l’emancipazione dei CAN.
Il collettivo aveva quel sound in quanto somma di cinque forti personalità, cosa che a dire il vero accadeva con molta frequenza nel giro del cosiddetto ‘Krautrock’, dove al più non vi erano semplici band, forse ‘ensemble’ è più accettabile come definizione, o magari anche ‘combo’ o ‘super-band’: in sostanza i musicisti apportavano le loro tecniche, le abilità, il bagaglio cognitivo all’interno del gruppo senza però mai perdere una propria autodeterminazione.
Ma in via ancor più generale è stata premiata una generazione che alle spalle ha vissuto l’apocalisse con il conseguente anno zero ed ha saputo rinascere e crescere dopo la violenza e le macerie della guerra, colmando il vuoto culturale che il nazismo aveva lasciato in Germania.
Celebre fu il momento in cui Czukay scovò il busker Damo Suzuki. I CAN si ritrovarono orfani del cantante Malcom Mooney che aveva da poco lasciato la band per tornare negli Stati Uniti e da uno squat di Monaco (che condivideva con alcuni membri degli Amon Duul) si materializzò Damo Suzuki. Czukay e Liebezeit lo incontrarono mentre suonava per strada e gli proposero di unirsi al gruppo per un concerto la sera stessa nella città bavarese.
Damo in seguito ha però precisato: “Mi videro e mi chiesero di essere il loro cantante non tanto perché gli piaceva la mia voce, ma perché volevano qualcuno che assomigliasse ad un alieno!“
Giusto per la cronaca la serata al Blow-up di Monaco fu un delirio e Czukay raccontò che “Fu un concerto furioso, all’inizio Damo cantava con una certa enfasi, con molta calma e grande concentrazione. Poi, come un samurai, scattò, strinse il microfono e urlò contro il pubblico. La gente si innervosì subito, qualcuno iniziò a picchiarsi, scoppiò una rissa, e quasi tutti se ne andarono. Alla fine rimasero solo pochi fan accaniti, trenta tedeschi, trenta americani, tutti entusiasti, e suonammo il resto del concerto solo per loro. Fu bellissimo, una grande esibizione”.
“THE UNIVERSAL DILETTANTE IS ACTUALLY THE MOST PRECIOUS MUSICIAN YOU CAN IMAGINE”
Il nucleo primordiale dei CAN era chiamato Inner Space e formato da Czukay, il suo allievo Michael Karoli oltre ad un esperto musicista, direttore d’orchestra, che pure aveva studiato con Karlheinz Stockhausen e che inoltre aveva seguito anche i famosi corsi di Neue Musik a Darmstadt, ossia Irmin Schmidt.
Ma i CAN sono stati solo un aspetto del Czukay musicista, forse quello più evidente e in questi giorni si sta scrivendo tantissimo su di lui, stanno a sorpresa uscendo tanti video inediti come questo filmato dalla moglie Ursula Kloss (aka U-She o Ursa Major), allo studio di Conny Plank dopo la morte del grande ingegnere del suono.
L’esordio da solista è nel 1969, Czukay registra il suo primo disco “Canaxis 5″ insieme a Rolf Dammers e con la complicità di David Johnson, l’assistente dell’epoca di Stockhausen, assemblando canti tradizionali vietnamiti e parti elettroniche alla WDR (Westdeutscher Rundfunk) di Colonia, proprio dove operava Stockhausen, di notte e a sua insaputa!
Quando i CAN implosero, per Czukay cominciò una lunga carriera solista e ricca di collaborazioni. Molti dischi oggi non sono così facilmente reperibili. Periodicamente viene fuori qualche ristampa.
Recentemente la Groenland Records di Herbert Grönemeyer ha riedito l’introvabile “Les Vampyrettes” formato da due stravaganti tracce, ‘Biomutanten’ e ‘Menetekel’, insieme a Conny Plank; successivamente hanno rivisto la luce anche il bizarro “On the Way to the Peak of Normal”, uscito in origine nel 1981 con la celebre illustrazione in copertina del figlio di Plank, Stephan , oltre alla ristampa di “Movie” del 1979, secondo album a nome di Czukay.
Il musicista di Danzica nonostante tutto, nel tempo ha continuato a lavorare con gli altri membri dei CAN, sia negli album solisti sia all’interno delle svariate collaborazioni, come nel caso della cantante giapponese Phew, con l’omonimo disco del 1981 insieme a Plank e Liebezeit.
Altra proficua intesa è stata quella con il bassista dei P.I.L. Jah Wobble, con il quale ha prodotto “Full Circle” nel 1982, insieme anche all’uomo-macchina Jaki Liebezeit. Da quella release fu estratto il singolo “How much are they?” dedicato a Ian Curtis e con la storiella di un gruppo di ragazze che si perse ed entrò nello studio durante le registrazioni. Le ragazze si impressionarono nel vedere un numero sterminato di microfoni tanto che Wobble, un pò irridendole, disse che erano capitate in un negozio di microfoni, naturalmente registrando tutta la conversazione.
Con lo stesso Wobble partecipò nel 1983 al disco letfield/dub/free funk intitolato “Snake Charmer” insieme a The Edge degli U2.
Nel 1980 e 1981 suonò nel gruppo di derivazione wave / neue deutshce welle SYPH in due album “PST” E “SYPH“.
Nel 1981 insieme a Conny Plank e Jaki Liebezeit è presente nel celebre “In the Garden” degli Eurythmics.
Sul finire degli anni ottanta collaborò con David Sylvian in due album “Plight & Premonition” (1988) e “Flux + Mutability” (1989) in cui parteciparono anche Karoli, Liebezeit e il figlio di Karlheinz Stockhausen, Markus.
Con la moglie/collaboratrice U-She ha invece rilasciato tre album: “Time and Tide” (2001), “The New Millennium” (2003) e “21 ST Century” (2007).
I funerali di Holger Czukay si terranno oggi, 14 settembre, a Colonia al cimitero di Melaten-Friedhof.
Czukay è stato trovato morto a Weilerswist nel vecchio Inner Space, lo studio dei primi CAN ricavato da un ex cinema residenza della band prima di spostarsi a Schloss Nörvenich.
La sua amata compagna e collaboratrice U-She, Ursula Kloss, lo aveva preceduto il 28 luglio a 55 anni, il giorno del suo compleanno e dopo una lunga malattia. Holger aveva badato a lei per moltissimo tempo e forse era per questo che negli ultimi anni era apparso sempre meno sulle scene.
Czukay ci ha lasciato a 79 anni, la stessa età di Karlheinz Stockhausen al momento della sua scomparsa. Anche in questo ha voluto seguire fedelmente le tracce del suo grande Maestro.
Autore: Luigi Ferrara