Attendendo l’album definitivo, ecco il nuovo e.p. di Loop Loona, artista hip-hop che seguiamo da tempo per le tante peculiarità della sua musica, speculari alla sua forte personalità.
Si sa che il mondo dell’hip-hop è pieno di ‘codici’ eppure Loop Loona riesce ad infrangerli tutti restando in qualche modo fedele alla tradizione e alle buone intenzioni con cui è nata la scena.
Il punto di rottura di Loop Loona, ancor prima che nella musica, è nei contenuti: lei cita Pasolini e Tolstoj, guarda allo Yemen e alla Siria anziché all’America, preferisce Reggio Calabria e la Piana di Gioia Tauro a Milano, nei suoi video ci sono personaggi reali, donne anziane e pesce crudo al posto di muscoli e tatuaggi e quando è lei a mettersi in mostra, lo fa evocando un’agguerrita donna indiana (di quelle che oggi si fanno sentire per quello che stanno vivendo laggiù..) a bordo di una Chevy Impala del ’68 guidata da un barbutissimo rocker in pieno stoner-style.
Con una laurea in arabo, poi, va a fare la barista a Dublino anziché guadagnare dollaroni a Dubai; chiunque al suo posto avrebbe fatto già almeno 3 albums con il materiale che si ritrova mentre lei ci farà aspettare tutto il tempo che serve perché non le interessa ’fare’ solo perché il mercato lo chiede, lei vuole qualcosa che resti. E soprattutto, perché proprio non si può fare il ‘rap’ se non si ha nulla da dire! (per inciso: lei è l’unica che può utilizzare il termine rap senza farlo sembrare obsoleto).
Il maschilismo nel rap? E’ un problema solo italiano. Come lo denuncia, oltre ad i testi dei suoi brani? Andando tranquillamente a fare i suoi free-style in contest prettamente maschili come quello di MTV o a The Flow su Dee Jay TV, rivelandosi alla fine ‘quella che tiene il palco’.
I suoi ascolti preferiti? Oltre al funky e soul, Umiliani, Trovajoli e tutta quella roba atmosferica ‘easy tempo’ lì.
Ecco perché – e finalmente ci siamo arrivati – la musica di Loop Loona fa la differenza: perché è varia e piena di riferimenti anche al di fuori del genere trattato, perché è aperta, perché non ha paura di mostrarsi anche ‘da club’ ricordandoci che l’hip-hop è nato anche per ballare, oltre che per denunciare. Tutti i testi sono molto duri, forse ancora più che in passato, ma credo che in qualsiasi radio o su qualsiasi dancefloor non solo passerebbero con notevole successo, ma spaccherebbero.
Potessimo, dal flavour soulful, Loop Loonatica, sospesa tra glitch e oscuri campioni di synth ’80 (facilmente immaginabili versioni remixate tra trip-hop e dubstep), Vado Via, perché il crossover tra rock e rivendicazione femminista è un classico che non può mancare e poi La Giacca, cassa dritta anni novanta e Cherie Locusta da pompare in fotta electroclash! Il resto scopritelo voi scaricando l’e.p. in free download dal suo sito. La produzione di Turi, di Impro e del pioniere Ice One può essere sufficiente garanzia?
www.looploona.com/
www.facebook.com/pages/Loop-Loona/211247749013804
autore: A.Giulio Magliulo