Non so se a voi capita, ma a me piace quando ascoltando un disco, le canzoni riescono a farmi venire in mente dei film, come fossero colonne sonore non scritte, soundtrack mancate. Certo, poi dipende dal film, se un brano mi ispira «Natale a Rio», non è che sia poi una gran cosa. Ma con questo album, è accaduto. «The Snow Out Of Her Apartment» sembra essere un album compatto, con un’idea d’insieme e figlio di un certosino lavoro di studio, con una particolare occhio ai piccoli dettagli sonori.
Così la copertina azzurrina ci riporta un po’ a metà tra i Radiohead di Pablo Honey mischiati con quelli di In Rainbows (soprattutto relativamente ad atmosfere e layer sonori), già dall’intro strumentale che potremo considerare un po’ come i nostri titoli di testa. «Love Loses Emotion» sembra presa da un Western, invece «Something Somewhere» mi ha conquistato perché starebbe benissimo in Where The Wild Things Are di Jonze, con la sua ariosità scanzonata e giocosa e con una particolarità ricorrente nell’album: melodie ricercate ed interessanti ma semplici, senza particolari trovate stilistiche o armoniche a volte molto funzionali come in «Modern Star» (ballata-da-abbraccioni-e-telefonini-accesi-in-aria-al-concerto ma per nulla banale con la sua svolta da rock-sinfonico sul finale, molto Muse) altre volte meno, come in «Eat My Light» (che appare più un esercizio funk in stile Red Hot).
Il prodotto è dosato benissimo, tentativi di hit radiofoniche e sprazzi di estrema complessità produttiva («You (know how to) love me gentle», uno dei pezzi più riusciti), tranquillità e azzardo. Undici tracce (la durata perfetta di un album, probabilmente) varie, non perfette, ma mai noiose e che si lasciano ascoltare con molto piacere fino alla fine, lasciando anche la voglia, al termine di Silence, di andare al cinema o di rivedere uno dei film ispirati dalla musica dei Divenere.
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autore: Marco Mennillo