Stubborn Sons è il secondo e nuovo album dei New Street Adventure, quintetto britannico con base a Londra che si muove tra le mille sfaccettature e direzioni possibili che partono dal soul e dall’R&B, seguito di No Hard Feelings del 2013.
Il disco è stato registrato in soli sette giorni negli studi Essex, dopo un anno di concerti tutti sold out conclusisi a Londra allo Jazz Café dove la band ha presentato molto del materiale di quest’ultimo nuovo disco.
L’album vuole raccontare, secondo il gruppo, i tempi turbolenti di oggi: il primo divertente e dinamicissimo pezzo, What’s So Good About Happiness, per il chitarrista e vocalist Nick Corbin cerca di spiegare come mai “nessuno riesce a raggiungere la felicità: perché c’è sempre qualcosa di cui lamentarsi”.
Come esordio per un album che mescola r&b, funky e un pizzico di groove, ammiccando a quella band di nicchia ormai semidimenticata che furono i Curiosity Killed the Cat, non è male. Tutto il disco scivola su queste melodie intriganti e sui riff di chitarra fuzz, con tematiche politiche mescolate (un po’ superficialmente, va detto) a una buona dose di humour, tanto che man mano che scorre il disco il richiamo alla band anni ’80 di Name and Number e altri successi noti diventa impossibile da non fare.
Il difetto del disco, piacevole e immediatamente divertente, è semmai quello di non aggiungere nulla al già sentito, e di essere piuttosto monocorde nei ritmi e nei riff ammiccanti di chitarra, tnato che fino alla sterzata acustica di Can’t we just be friends sembra un po’ di sentire sempre la stessa canzone, il che è però più un difetto del genere che non dei New Street in sé a dir la verità.
Why Should We Do Anything, Something More than This, One & The Same, anche se sono i migliori pezzi del disco, e anche se cercano di parlare di cose importanti, non aggiungono nulla a quello che già ti attrae al primo pezzo, per cui bisognerà attendere al prossimo disco qualcosa che riesca, pur nell’ambito dello stile ormai inaugurato e solido, a fare da variazione e da piacevole sorpresa sonora.
autore: Francesco Postiglione