Non fatichiamo a credere che Utopia Defeated di Oliver Hugh Perry meglio conosciuto come D.D Dumbo abbia raccolto il consenso di illustri testate come Mojo, Uncut e Rolling Stone: l’avant-pop dell’australiano di Castlemaine è di gran lunga più musicale, intrigante e intelligente di quello dei tanti prestigiosi nomi per i quali si è finora ritrovato a fare da supporter.
La decostruzione apportata da D.D Dumbo a differenza di quella tentata dai suoi tanti colleghi non tende ad annullare 40 anni di pop per poi ambire nichilisticamente a saltare sul carrozzone dei tanti future-popster inutili di questa generazione e anche quando si riappropria degli anni ottanta non lo fa mai con volontà citazionista o con la pigrizia mentale che attanaglia i più che bazzicano il pop dei duemila.
Al posto dei soliti luoghi comuni si può ritrovare quindi il Peter Gabriel in piena fase di sperimentazione world, i Talking Heads alle prese con funk afro-cubisti e perfino timbriche verosimilmente stinghiane.
Bel colpo davvero quello di D.D, anche quando riesce a inserire inaspettatamente riccioli art-rock a mò di collante con gusto e misura senza mai penalizzare la fluidità, la musicalità dei brani.
Per tutto questo Utopia Defeated è assolutamente consigliato.
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autore: A.Giulio Magliulo