Il Riso degli Stolti, duo napoletano composto da Antonello De Simone ed Angelo Beneduce, ha maturato in diversi anni una crescita artistica e la definizione di una identità precisa fatta di introspezione, surrealismo, soundtrack, arrangiamenti cameristici, colorazioni pastello e cantautorato pop, che sfocia in questo esordio discografico composto da 10 brani, dei quali la copertina e gli altri disegni di Adriana Papa inclusi nel booklet offrono interpretazioni calzanti, illuminanti, anticipatrici del clima delle canzoni.
I toni cantautorali del duo si stemperano sistematicamente nel pop psichedelico, con musiche eleganti, delicate, magari troppo omogenee negli arrangiamenti e regolari nei ritmi, ma con una scrittura solida, calata nella tradizione della musica italiana, potenzialmente rivolta ad un pubblico ampio.
Il cinema e le musiche da film sono riferimenti importanti per Il Riso degli Stolti, e non a caso il brano d’apertura ’24fps’ fa riferimento ai 24 fotogrammi, quelli che vanno acomporre l’immagine cinematografica.
L’andamento orchestrale di brani come ‘Nel mio Piccolo Risveglio’ ed ‘Il Riso degli Stolti’ è pregevole, come di classe è l’eleganza di ‘Qualcuno Dice a Caso’, e si scorge la poetica naif di un Lucio Dalla in un brano come ‘Giorni d’Assurdo’, davvero bella.
Ventiquatttro Fotogrammi al Secondo è un disco pop scorrevole, da ascoltarre con attenzione, perdendosi tra i temi musicali originali ma in alcuni casi – sicuramente ‘Luna Turca’ – già col carattere del brano di razza.
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autore: Fausto Turi