Quarto album per King Gizzard and The Lizard Wizard registrato ai Daptone Studios di Brooklyn. Come i The Oh Sees, la band australiana dal simpatico nome scioglilingua condivide la stessa anarchica passione per i sixties, ma la loro adrenalina anziché essere a servizio del garage punk viene piuttosto veicolata in deliri psichedelico-sperimentali tipo Oneida dei tempi migliori in jamming con gli Hawkwind o – se preferite – anfetaminiche cavalcate space rock come se i Monster Magnet di Tab25 volessero suonare i Pink Floyd più barrettiani o i Doors più selvaggi.
Solo una congrega di freakettoni contemporanei poteva preferire il cazzeggio con un organetto beat o con un’armonica tanto rock and roll quanto quella degli Zep o dei Miracle Workers piuttosto che misticheggiare con l’acid rock di cui son evidentemente capaci.
Ora siete anche pronti per un tuffo nella palude di Evil Death Roll o per impastarvi nella psichedelia gommosa e anche un po’ nostalgica di Invisible Face (che ci ricorda qualcosa dei nostri Winstons).
Nove tracce infilate una dentro l’altra per un loop di soli quarantuno minuti che potrebbe durare all’infinito.
http://kinggizzardandthelizardwizard.com/
autore: A.Giulio Magliulo