La lezione di certi Grateful Dead incide molto nei verbi e nelle allucinazioni sonore dei georgiani New Madrid, e quell’aura psicotropa che aleggia nell’aria e tra le note nel secondo disco Magnetkingmagnetqueen la dice chiara e lunga circa l’atmosfere che si vanno a respirare tra questi solchi.
Certo che le visioni della formazione della Georgia si avvalgono anche di una o più linee melodiche che sebbene acide, ammorbidiscono di molto la spinta iniziale e ispiratrice della propria prosaica, non mancano momenti “jangle” che deragliano qua e la, ma nell’insieme un disco che passa e buca l’ascolto, niente di speciale ma nemmeno nulla da buttare alle ortiche, una vagonata di tracce (13) che ne hanno per tutti i gusti e per tutte le “devozioni deviate” del caso.
Pacatamente “schizzato” il disco gira scorrevolmente e le ombre sciamaniche di Shades, il trip a cerchio Dress up, il far west sbarazzino di 36g of sugar, l’accento funky che abita Rex o il pop di Washing machine, danno le dimensioni “allargate” di una prova discografica che si fa notare, ma che poi fugge immediatamente via. Da acchiappare al volo!
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autore: Max Sannella