Ogni anno, nel mondo vengono prodotti circa cinquantamila nuovi film. Solo lo 0,9% è distribuito in Italia.
Che la proposta in materia culturale nel Paese fosse asfittica, con un’imprenditoria culturale poco incline a proporre al pubblico italiano prodotti innovativi e diversificati è esperienza quotidiana comune. Basta sfogliare uno qualunque dei maggiori quotidiani nazionali o anche soltanto googlare sommariamente per avere chiaro ed evidente quanto dalla letteratura, alla musica, fino al cinema, la proposta di prodotti dedicati al grande pubblico sia piatta e non necessariamente rispondente ai gusti del pubblico (anche se c’è da tener in considerazione quanto – sic et simpliciter – i consumatori tenderanno sempre e comunque a fruire di ciò che reputano economicamente più rilevante in termini di risorse cognitive, economiche e di accesso ai beni).
Ma il vento del cambiamento è sempre pronto a spirare, specie al cinema, e se finalmente sembra lontana l’epoca “dell’invasione dei cinepanettone”, sostituita ormai da anni da opere da intrattenimento tendenzialmente meno volgari e grossolane, allora perché non credere nella possibilità di smettere di subire le imposizioni della grande distribuzione cinematografica e di avere davvero libero accesso alla produzione cinematografica mondiale senza necessariamente doversi accontentare del monitor dei propri dispositivi digitali?
Una rivoluzione è infatti pronta a fare breccia nelle sale italiane, imponendo gusti e scelte degli spettatori, in barba agli interessi economici delle major. Unici strumenti necessari: il passaparola e la community.
È così che nasce Movieday, startup italiana che ha vinto il bando IC Innovazione Culturale 2014 nata dalla mente di Antonello Centomani e grazie al lavoro di un pool di geni (la definizione è tanto riduttiva quanto calzante).
L’idea, semplicemente brillante, è stata sostenuta dal contributo della Fondazione Cariplo, di FICE, di ACEC ed Europa Cinemas.
Movieday è una piattaforma web che, cavalcando le opportunità offerte dalla sharing economy, semplicemente mette in connessione gli spettatori (e i produttori con il pubblico) consentendo a chiunque di organizzare proiezioni al cinema: così questi potranno finalmente scegliere il film da vedere nella sala preferita attingendo da un catalogo che offre opere di ogni epoca, film in anteprima e pellicole indipendenti, e organizzare le proprie proiezioni al cinema con amici e appassionati.
Insomma, il sogno di ogni cinefilo!
Inoltre, cosa di non poco conto, Movieday consente di bypassare le major della distribuzione rendendo possibile organizzare proiezioni delle proprie opere praticamente ovunque: da Mestre a Canicattì.
Il sistema è semplice: da un lato la piattaforma concede la possibilità di partecipare agli eventi già organizzati; dall’altra dà la libertà ai singoli utenti di organizzarne autonomamente.
Unici oneri, quelli di raggiungere una soglia minima di partecipanti entro la deadline indicata (altrimenti la proiezione salta) e di pagare in anticipo il biglietto in vendita esclusivamente online (che in caso di mancata proiezione sarà rimborsato).
Con Movieday nasce così un sistema di personalizzazione dell’offerta cinematografica che consentirà al pubblico di sentirsi finalmente padrone dei propri gusti e orientamenti.
Ma ogni buona rivoluzione porta sempre con sé una chiamata alle armi e allora Movieday, per meglio promuovere le attività di self-publishing della piattaforma, cerca campaigner e cioè persone interessate a gestire e promuovere le campagne degli eventi con l’obiettivo di riuscire ad ottenere e superare il quorum necessario per confermarle.
A breve, infatti, sarà creata una rete territoriale “con il compito di creare vere e proprie community locali, aumentando sia il numero di spettatori che quello delle proiezioni e delle sale aderenti”.
Perché magari il team di Movieday non ha voglia di cambiare il mondo, ma di certo ha quella di rivoluzionare il modo di vederlo.
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