Anche se siamo tutti abbastanza stanchi di giochi a incastro, intarsi e ceselli – anni di post rock, di math e di men-machine ci hanno sfiancati -, a fronte delle rielaborazioni dei Battles sembra che mai l’interazione tra suoni organici quali chitarra e batteria e quelli elettronici dei synth sia stata così alta.
E’ una forma di eccitazione quella che gestiscono i Battles, regolata da un gioco furioso, da un rigore ritmico fuori dal comune.
Se in Cacio e Pepe il trio (il figlio di Anthony Braxton, Tyondai, non è più nella formazione da tempo) raggiunge gli stessi sentieri astral-cibernetici degli Emeralds, c’è poi uno stupefacente melange di citazioni di generi in Trecentennial e tra marcette drogate quali Luu Le che chiude il disco con una certa ironia e progressioni geniali come quelle dell’iniziale The Yabba, i trascorsi dei membri di Don Caballero, Helmet e Tomahawk garantiscono sempre un approccio intelligente.
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autore: A.Giulio Magliulo