Gli Incapaci Ai Nostri Tempi, in arte IANT, sono Alberto del Grande alla voce e chitarra, Federico Fabiani alla chitarra solista, Dany Rambaldo al basso e Fabio Orlandi alla batteria.
Dopo due anni dall’omonimo disco d’esordio, si ripropongono al pubblico di nicchia dei club italiani con Limite, per il quale la band stessa parla di concept album involontario, in cui tutte le canzoni, pur pensate separatamente, concorrono a formare una visione di insieme: “ogni brano contenuto nel disco descrive e racconta un limite umano, che ci appartiene”.
Ma in realtà il disco più che descrivere limiti interiori è più un atto d’accusa, in perfetto stile punk- (e a tratti ska-) rock: contro il popolo delle discoteche (Il Trionfo), contro la polizia (immancabile repertorio) che se la prende con le prostitute (Luogo Comune), contro le armi tenute in casa e usate per sparare alla cieca per presunta legittima difesa (Non sparerò), contro la guerra (33-15, e la cover un po’ ingenua e un po’ coraggiosa di Il mio Nome è Mai Più), contro il fanatismo religioso (Tra le Mura).
In questo atto d’accusa, nei testi, c’è qualche infantilismo, tipico del punk, quando si cerca l’aggressività piuttosto che il lirismo, ma c’è anche tutta l’innocenza e l’ingenuità del punk che dice quello che vuole dire senza guardare in faccia nessuno.
Così come a livello musicale non c’è spazio per le sfumature, per assoli studiati: tutto è rabbia, rumore, incazzatura. Sembra il manuale del punk, ma qui c’è anche tutto il difetto del disco: persino i Green Day hanno capito l’antifona della contaminazione, per sopravvivere a se stessi. E invece qui c’è qualcosa che andrebbe bene 20 anni fa o a fine anni ’70, ma non c’è molto di nuovo.
C’è sicuramente sincerità e genuinità, ma mezzi ancora molto semplici, non raffinati, come spade non ancora perfettamente levigate, eppure già cariche per uccidere o far male.
Non possiamo che attenderci di più da questa band che nella sua perfetta composizione rock (due chitarre, basso, batteria) ha già cercato collaborazioni importanti (partecipa anche Bologna Violenta in Non Sparerò) ma deve sforzarsi di andare oltre i cliché del genere, e inventare qualcosa, che non sia solo accusa e fervore rabbioso.
http://www.facebook.com/incapaciainostritempi
autore: Francesco Postiglione