Ottime recensioni (NPR, Uncut, Stereogum) come per il precedente We the Common del 2013, un tour negli USA per promuovere il lancio del primo singolo Astonished Man, una carriera in crescita nel panorama musicale statunitense segnata anche dalla collaborazione, per questo A Man Alive, con Merrill Garbus degli Tune-Yards.
Ma soprattutto, un sound nuovo, che si innesta pur sempre all’interno del funk-alternative che è ormai caratteristica della band di Thao Nguyen, vero e forse unico nuovo astro nascente del rock al femminile, fatto di linee di beat e basso che dettano i tempi a tutti gli altri strumenti, e fatto di maggiore serietà, più dramma e meno funky insomma.
“Con questo disco avevo visioni e aspirazioni più chiare. Volevo emozione, potere. A Man Alive è più strumentale, più incentrato su riff e loop, e ha suoni più manipolati”, dice Nguyen.
Ed ha perfettamente ragione: il suono è più articolato, più studiato, meno impulsivo e viscerale, forse, ma più adatto ad accompagnare le tematiche anche sofferenti di alcune canzoni, legate al rapporto con il padre che abbandonò casa quando lei era giovane.
“L’album è essenzialmente sulla relazione con mio padre, un documento della mia vita in congiunzione con lui, anche se abbiamo condotto le nostre vite distanti l’uno dall’altra. Alcune canzoni sono ottimistiche e rivolte al perdono, altre sono l’opposto”.
Canzoni intime, dunque, dense di pathos, (Departure, Astonished Man, The Evening) ma anche energiche, ritmiche, vibranti, (Slash/Burn, Nobody Dies, Guts) come è nella caratteristica del sound assolutamente riconoscibile di questa band, definito alternative folk. Un alternative folk che con A Man Alive diventa una definizione che sta stretta, perché le canzoni qui sono più complesse strumentalmente, ricercate e lavorate, per cui il disco diventa veramente una miscellanea di generi, rimanendo assolutamente fermo sullo stile unico di Thao che ormai può definirsi un marchio di fabbrica.
http://www.thaomusic.com/
https://www.facebook.com/thaoandthegetdownstaydown
autore: Francesco Postiglione