Da quel vorticoso maremoto creativo che alla fine dei ’90 movimentava la scena alt scozzese, Mogwai, Arab Strep, Belle and Sebastian, the Delgados, la bella voce di Emma Pollock (vocalist di quest’ultimi), ne esce come un risultato di una “estrazione” espressiva che vuole ancora dire la sua, poeticamente amarognola, ma la sua. E dopo due dischi usciti in dieci anni, l’artista ne sforna un terzo, In search of harperfield, disco umorale, vivace e melodico che quasi quasi smentisce il verdognolo agreste della apparentemente “paciosa” copertina.
Ed è un lavoro di ricordi e vision scapes che riaffiorano da voci, echi e storie, una tensione agrodolce che sa di brume autunnali, lo scrocchiare di legna al fuoco e odori di vino dormiente su fondi di bicchieri lasciati li da una notte di bagordi, undici tracce che si guardano dentro e parlano, parlano e riparlano di tante cose spesso inconfessabili, ma belle. Con Dark skies e Clemency i Delgados rinverdiscono il proprio sospiro, ma poi con il sorriso di Park and recreation (molto Pretenders), il solitario batticuore Vacant stare e la raffinata Old ghosts si prende un ascolto iridescente e in piena sintonia con la giornata davanti da affrontare. Ottimo!
autore: Max Sannella