Finalmente, gli eroi emblematici del brit pop, i Suede, tornano a colorare di nuance grigio topo gli scaffali dei music store mondiali con l’album Night Thoughts, già anticipato notevolmente dall’hit radio Outsiders, una dozzina di brani dal tocco inconfondibile e con la voce di Brett Anderson che come sempre ondula queste armonie introducendoci toni waveing decadenti di classe accompagnate da accenti Bowieani.
La band londinese è refrattaria a mode e indicizzazioni a tavolino, rimane fedele al proprio marchio sonoro, a quel modulo 90’s retrò che non vive di strategie revivalistiche, solamente è un “restare fermi” in una favola temporale che non accenna ad invecchiare. Non sempre nella discografia dei Suede è andato tutto dritto, qualche intercessione al pop patinato li ha penalizzati clamorosamente, ma questo nuovo lavoro pare come una resurrezione, una rinascita creativa e umana dopo una serie di litigi, disdette e abbandoni che avevano fatto temere per la formazione.
Ora – per il momento – le paure sembrano passate e la godibilità di questo disco è tutta da assaporare, emozioni tra epico e drammaticità, il gotico che fa ouverture in When you are young, gli interrogativi di Pale snow, la coralità elettrica della doppietta What I’m trying to tell you, Like kids e la poesia amara in cui nuota Tightrope, sono tra i primi sintomi di un album che suona eccezionale, un ritorno alla grande confermato – in finale – dalla chicca solitaria e intima che è The fur & the feathers, un cameo su camei che prende la gola in una nostalgia per un qualcosa di indefinito.
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autore: Max Sannella