Eric Early e i prodi Blitzen Trapper sono cresciuti, non hanno più nulla da dimostrare a chicchessia la loro arte , il loro stile radio friendly ha passato da tempo gli esami della critica tanto che da essa vengono tenuti in caldo e sponsorizzati virtualmente tra le cose più fighe che l’America out-main possa regalare.
Alla cross this land è la svolta da quel progressive degli inizi, ora si cambia e si corre verso un mix di country lo-fi apparentato stretto con un pop rock dentro il quale Dylan Cadillac road, Lonesome angel, Springsteen Even if you don’t, Little Feat Rock and roll (was made for you) e War On Drugs (per dirne alcuni) corrono tra ballate, raid elettrici, panorami campagnoli e soli tiepidi, una list di dieci brani che distende l’ascoltatore e da la motivazione per fare kilometri e kilometri mentali senza muoversi d’un nano millimetro.
Il quintetto di Portland si carica di anni 70 a tutto andare, mette al vertice della propria estetica, chitarre, banjo, fiddle, lap steel, armoniche sbavate, slide guitar e tutta la vocazione primaria a stelle e strisce di fuggire verso la libertà, la dimensione agognata di tantissimi sognatori, di molti runners della vita Let the cards fall, Across the river.
Da ascoltare, emozioni a chili.
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autore: Max Sannella