Delone è il quarto disco dei Sacri Cuori, gruppo italiano prevalentemente strumentale nato 10 anni fa immediatamente sulla ribalta internazionale – su tutte ricordiamo le loro partecipazioni ai due dischi ed alle tournèe di Hugo Race Fatalists, e poi collaborazioni con Robyn Hitchcock, Howe Gelb, John Convertino, Isobel Campbell, John Parish, Marc Ribot… – che in questa nuova pubblicazione ospita una giovane, passionale vocalist australiana di origini italiane: Carla Lippis, che cantando in italiano, inglese e francese porta alla quadratura perfetta un gruppo che aveva in effetti bisogno di una voce per completarsi e fare un ulteriore progresso, ed infatti in brani ammalianti come ‘Una Danza‘, ‘Dancing‘ e ‘Seuls Ensemble‘, in cui chitarra fuzz e sax basso quasi corteggiano la Lippis ed aiutano a riscaldare l’aria, o spumeggianti come ‘Cagliostro Blues‘ o polverosi e tradizionali come ‘Delone‘ e ‘Serge‘, il contributo della cantante è molto buono.
Non mancano ovviamente episodi strumentali come i surf puri intitolati ‘Madalena‘, ‘Bendigo‘ e ‘La Marabina‘, o gli indolenti, fumosi slow tempo jazzati ‘Portami Via‘ ed ‘El Comisario‘, tra le vette di un disco equilibrato e godibile in ogni fase, che tra l’altro ha anche il merito di non scadere nella macchietta, come talvolta preferiscono fare alcuni gruppi surf per darsi un tono vivace a tutti i costi.
La musica dei Sacri Cuori incrocia dunque surf, soundtrack italiane dei 70, texmex, psichedelia, desert blues e musica gitana, ma con un approccio personale, sostanzialmente sognante e leggero, europeo, che permette al quartetto di spiccare con autoralità in questo tipo di musiche che spesso le band interpretano col pilota automatico scivolando nel revival.
Assieme ed a pari di Calexico, Howie Gelb, Calibro 35 e Guano Padano, i Sacri Cuori ci portano in un Mondo cinematografico a volte assolato fino all’arsura più spesso chiaroscurale, sinistramente deformato e davidlynchano, passionale, ingannevole se non sadicamente pulp, tutto racchiuso tra le mura, i neon colorati, il juke-box ed il bancone cromato di un bar in mezzo al nulla sulla highway che attraversa il deserto; Evan Lurie (Lounge Lizards), Marc Ribot, Howe Gelb e Steve Shelley (Sonic Youth) danno contributi importanti in qualità di ospiti, mentre nell’imminente radio edit del nuovo singolo intitolato ‘Una Danza’, cantato su disco da Carla Lippis, il gruppo ha annunciato la presenza alla voce del giovane folk singer americano M Ward.
Delone si candida tra i migliori dischi italiani del 2015.
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autore: Fausto Turi