Per il suo quarto disco Andrea Casali, in arte Caso, ha deciso di omaggiare l’alpinista italiano Walter Bonatti che cinquant’anni fa raggiunse la vetta del Cervino, questo evento è citato in “Atletica leggera”. Caso ci descrive, a modo suo, il mondo che lo circonda non nascondendo situazioni di disagio, emozioni poco gradevole e situazioni malinconiche. Con la prima canzone “Blu elettrico” ci butta in faccia la precarietà della vita di un giovane in preda a crisi esistenziali, brano che fa il paio con “Lario”.
Pochi i momenti rock riservati alle tracce “Stanze buie” e “Pressione alta”, nel resto del disco prevalere un cantautorato-pop con una chitarra che spesso vuole graffiare come se fosse suonata da un musicista punk, i riff seguono pedissequamente l’umore di Caso, più rassegnato e attento che rabbioso. La malinconia prevale in “Occhio di bue”, mentre nella vibrante “Nettuno” si ricordano i bei tempi andati. Sono coinvolgenti “Buste” e “FM” che hanno una struttura da ballata. Una bella impresa questo quarto lavoro.
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autore: Vittorio Lannutti