A cinque anni dal precedente “The sound vanishing era” i marchigiani Lush Rimbaud pubblicano il loro terzo disco sulla lunga distanza, nel quale continuano a sperimentare nuove sonorità e a rinnovarsi. In “L/R” la svolta ha portato il gruppo verso sonorità electro-rock. Durante la gestazione del disco il gruppo ha ascoltato molta elettronica e disco a cavallo tra i ’70 e gli ’80. Gli stili dominanti in questo disco sono, dopo rielaborazioni e rimescolamenti vari, post-punk, trip-hop, p-funk. Attorno a questi tre generi i LR hanno inserito molte variabili e tanti addentellati, dato che il lavoro è stato profondamente pensato e suscita la sensazione di un percorso artistico che ha subito molti passaggi prima di giungere alla versione conclusiva.
Lo stesso post-punk di “Never regret” e “G-Spot” ha un incedere rarefatto e spezzettato, mentre il trip-hop di “Super-Indian” è stranamente ed in maniera intrigante miscelato con il post-rock, a differenza di “Not the monkey”, dove il trip-hop è più puro e ha più un sapore bristoliano. Il ritmo è scarsamente veloce, per cui l’incedere sincopato e circolare, ma in parte anche convulso di “The valley” spicca. Nel complesso un lavoro libero di uscire dagli schemi prestabiliti e che denota la voglia dei LR di non voler essere in nessun genere troppo codificato.
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autore: Vittorio Lannutti