Gli Spidergawd sono la costola dei Motorpsycho e qualsiasi tentativo di paragone anche involontario oltre che essere inappropriato li lascerebbe morti sull’asfalto.
Distaccatevi dunque dall’idea che avete in testa della casa madre, qualunque essa sia e procediamo.
Progetto estemporaneo o come lo si voglia pensare, Spidergawd sono già alla seconda emissione sulla lunga distanza, fatto questo che indica che i ragazzi si divertono e il gioco riesce bene anche alle nostre orecchie.
Attenzione però: questo revival hard rock non è una novità, già onestissime band come Grand Magus, Spiritual Beggars, Atomic Bitchwax o Alabama Thunderpussy, nella golden era dello stoner-rock suonavano così senza però mai riuscire ad uscire da quegli steccati di genere come invece han fatto nomi più altisonanti e inclini alla piacioneria. Parliamo di QOTSA e di Foo Fighters naturalmente, gli eroi dell’odierno arena-rock.
Perchè questo fanno gli Spidergawd: aggiornano la lezione del miglior fuzz rock dei seventies alle più moderne istanze mainstream, arricchendolo con acustiche intro di lercio e appassionato blues lo-fi e inflessioni southern e boogie e sembrando alla fine cazzutissimi.
Scaldate le valvole i norvegesi vi scaricheranno addosso tanto hard rock anni ’80 (di quello che guarda alla decade precedente ma è più tecnico, pirotecnico e pulito) con tanti echi di Whitesnake ma facendo però la differenza, cioè ricordandosi chi sono, quando arrivano brani come Careulean Caribou o Sanctuary, pervasi da un sano spirito free che non disdegna insert di fiati cosmici, affinità jazzy e rutilanti basi funky motorik (non han forse gli stessi Motorpsycho collaborato con gente del calibro di Jaga Jazzist?).
Da che lato della barricata si posizioneranno allora gli Spidergawd? A guardare i Motorpsycho, direi che il problema questa gente non se lo pone neanche; a giudicare pubblico e critica invece un’idea ce l’avrei, e cioè che gli Spidergawd ce li sentiremo io e voi per qualche giorno, fino al prossimo album che sforneranno, poiché di proposte vintage così – dispiace dirlo – ne arrivano fin troppe sul mercato … da circa una decina d’anni?
Però per le scorribande in auto col finestrino aperto, dischi così son sempre vincenti.
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autore: A.Giulio Magliulo