Esordio doppio e bulimico per i folignati GattuZan, DolceVita!, disco scapestrato, ribelle, dolciastro e multi-contaminato, interpretato con la verve storta della verità e percorso dall’indole guascona del “guitto”, quasi un’ora a venti minuti d’ascolto spalmati su 32 tracce che si fanno seguire come dentro un viaggio zigzagante e senza rotta, una tracklist gonfia e coraggiosa per essere un debutto che all’inizio ti stranisce poi – dietro accaniti repeat – si fa voler bene, nonostante alcuni affossamenti dovuti a stanche e riempitivi tecnici Aborto, Himmler And Bacon e Faydio.
Una macchina da groove assortita, dal punk Ivan O’Lights, ai jingle God, ballate, shuffle, folkerismi e lampi psichedelici Maria, Tom NY, Manuela, beat sfrangiato Alain Delon, MLQ ed esotismi prèt à porter Olengo, Ymbalaya e tutto un catalogo sonico ed espressivo per disincanti ed eclettismo artistico in cui la band umbra ci si tuffa dentro di testa e corpo, regalando un brillante “palinsesto” per giornate in cui la noia prende il sopravvento.
Nell’arte goliardica e creativa dei GattuZan non manca di certo la forza vorticosa della poesia e delle intromissioni collegate, un disco o meglio il disco della “prima volta” che gira notevolmente, magari un po’ sovrappeso, ma che si rende protagonista assoluto di questa nuova ondata underground che sibila, promette e – forse – garantirà – aria fresca a palla! Avanti tutta!
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autore: Max Sannella