LACENO D’ORO: AD AVELLINO LA QUARANTESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL CINEMA NEOREALISTA VOLUTO DA CAMILLO MARINO E GIACOMO D’ONOFRIO CON LA BENEDIZIONE DI PIER PAOLO PASOLINI.
Fino al 30 settembre ad Avellino la 40° edizione del Laceno d’Oro. Anteprima dedicata a Pasolini, ospite speciale Abel Ferrara.
Le sue sorti erano incerte fino a qualche giorno fa. Erano stati annunciati da tempo direttore artistico e scientifico. Era stata fatta una presentazione anche all’Expo di Milano, ma del programma, degli ospiti nessuna certezza. Intanto, mentre nel corso dei mesi passati, sulla stampa locale continuavano a rincorrersi anticipazioni mai confermate, né smentite; le notizie sul futuro del festival continuavano a confondersi nei grovigli della ridondante retorica campanilista di certa politica locale pronta a sferrare al d’uopo la scusa buonainognioccasione della mancanza dei fondi.
Il fato, o meglio, la tenacia dell’associazione del Circolo culturale “immaginAzione” e del suo presidente (nonché direttore artistico della kermesse) Antonio Spagnuolo ha fatto sì che proprio come un fulmine a ciel sereno, in quest’estate 2015 braccata da Acheronte e Circe, finalmente si sia fatto strada, almeno il programma dell’anteprima della quarantesima edizione del Laceno d’Oro, il festival del cinema neorealista voluto da due giovani intellettuali irpini, Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, e sostenuto dal genio di Pier Paolo Pasolini. Era il lontano 1959 e in Irpinia, anzi più precisamente a Bagnoli Irpino, si riversò il meglio della produzione cinematografica indipendente e neorealista dell’epoca. Al poeta friulano si deve l’idea di associare alla rassegna un riconoscimento per le migliori opere cinematografiche ispirate al Neorealismo. Promosso dalla rivista “Cinemasud”, il premio cinematografico intitolato “Laceno d’Oro”, nacque però anche con l’intento di valorizzare dal punto di vista turistico l’altopiano del Laceno. Un obiettivo che si ripropone anche la quarantesima edizione della kermesse che si svolgerà, a partire dal 13 settembre, in ben otto località, oltre Avellino. Il progetto, sostenuto dalla Regione Campania, vede coinvolti, nell’edizione 2015, anche i comuni di Pietradefusi, Summonte, Atripalda, Candida, Manocalzati, Mirabella, Ariano Irpino e Mercogliano. Le location scelte per le proiezioni: l’ex Carcere Borbonico e il Complesso ex GIL di Avellino, la Dogana dei Grani di Atripalda, l’Abbazia del Loreto di Mercogliano, gli scavi archeologici di Mirabella Eclano, il Castello Normanno di Ariano Irpino, il Castello di San Barbato di Manocalzati, la Torre Castellare di Candida, la Torre Angioina di Summonte e la Torre Aragonese di Pietradefusi.
L’anteprima del festival, in programma fino al 30 agosto, si tiene esclusivamente nel capoluogo irpino ed è dedicata interamente a Pier Paolo Pasolini e ad un altro genio della cinematografia mondiale, l’italo-americano Abel Ferrara, di cui è proposta un’ampia retrospettiva. Il regista di origine sarnese, che all’interno delle iniziative del Laceno d’Oro ha tenuto una master class e introdotto la proiezione del Decameron di Pasolini; nella serata di apertura del festival, che ha visto la proiezione del suo racconto delle ultime ore vissute dal poeta friulano, ha ricevuto il “Camillo Marino” alla carriera.
Il premio, organizzato a partire dal 2001 dal Circolo di cultura cinematografica ImmaginAzione, è stato ricevuto tra gli altri, da registi del calibro di: Ettore Scola, Gillo Pontecorvo, Aurelio Grimaldi, Antonietta De Lillo, Vincenzo Marra, Ken Loach, i fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, Marco Bellocchio, Laurent Cantet, Paolo e Vittorio Taviani, Olivier Assayas.
Oltre alla rassegna dedicata a Ferrara – che vede tornare sugli schermi le opere “Chelsea on the Rock” del 2008, “Mulberry St.” del 2010, “4:44 Last Days on Earth” del 2011 e “Welcome to New York” del 2014 – , sono previsti numerosi appuntamenti collaterali. Tra questi, vi sono le tre mostre fotografico/documentarie dedicate a Pasolini, al suo “Il Vangelo secondo Matteo” e a Boccaccio nel cinema, curate da: Cactus filmproduzioni, con la consulenza grafica di Rosy Ampollino e i materiali dell’Associazione Pasolini di Matera (per la mostra sul Vangelo secondo Matteo), “Quaderni di Cinemasud” (per la mostra documentaria “Pasolini, un’eredità viva”) e l’Archivio di Cultura Contemporanea ArCCo, di Paolo Speranza e Carmela Bavota (per la mostra “Meraviglioso Decameron: Boccaccio nel cinema”); la proiezione, alla presenza del regista, del film “Biagio” di Pasquale Scimeca; l’incontro con l’attrice Silvia d’Amico; le performance “Angelica” (spettacolo teatrale di e con Andrea Cosentino per la regia di Andrea Virgilio Franceschi) e “Dust – Aftershock” (live audio/video di Herman Kolgen); la selezione di micrometraggi e cortometraggi, di opere di Sebastian Murra, Dvein, Studio Aira, Ivan Svoboda, Carlotta Piccinini, Pooja Iranna, Hernan Apablaza, Arthur Tuoto, Min Kim Park e altri, a cura di Flussi Media Arts Festival.
Ritorna anche quest’anno, per la seconda edizione, il contest per cortometraggi “Gli occhi sulla città”, il concorso dedicato alla riflessione sugli spazi urbani e collettivi passati, presenti e futuri “aperto a film di ogni genere e nazionalità che abbiano la capacità di riflettere e di ripensare gli spazi urbani e magari di farsi influenzare da essi, ipotizzando modi di produzione e fruizione strettamente legati agli ambienti”. C’è tempo fino al 15 settembre per partecipare. Al vincitore saranno assegnati 1500 euro.
La selezione cinematografica del Laceno d’Oro 2015 è curata da Aldo Spiniello, Leonardo Lardieri e Sergio Sozzo, caporedattori di «Sentieri Selvaggi» e da Paolo Speranza, direttore dei «Quaderni di Cinemasud»; la direzione scientifica da Alfonso Amendola, docente di Sociologia degli audiovisivi sperimentali e di Sociologia delle arti elettroniche presso l’Università degli Studi di Salerno.
UN PO’ DI STORIA: Della Giuria del Laceno d’Oro fecero parte nomi di spicco nel mondo giornalistico, cinematografico e letterario: da Pier Paolo Pasolini (che, accettando l’invito di Marino e d’Onofrio, aveva dato un impulso decisivo alla nascita del Premio), a Domenico Rea, Cesare Zavattini, Carlo Lizzani, Lina Wertmuller e Giuliano Montaldo. A partire dal 1969 fu proposta una nuova sezione dedicata ai documentari, la “Rassegna del Passo Ridotto Laceno d’Oro”; in occasione della ventiquattresima edizione fu creato il “Minifestival per ragazzi”, patrocinato dalla Mostra del cinema di Venezia. Unico evento che fu in grado di dare una battuta d’arresto all’organizzazione del festival fu il terremoto dell’Ottanta. Al “Laceno d’Oro” fu “affibbiato” l’appellativo di “Premio portafortuna”: fu, difatti, il primo riconoscimento conquistato da alcuni dei maggiori esponenti del cinema italiano e mondiale: da Michelangelo Antonioni, a Gillo Pontecorvo, i fratelli Taviani, e Ettore Scola.
Per maggiori informazioni: www.lacenodoro.it – https://www.facebook.com/pages/Laceno-doro/134908806568057
autrice: Michela Aprea