Capita – a volte – di aver bisogno di Ep come questo: leggero senza essere vuoto, orecchiabile senza essere banale. Milk Ep – dei marchigiani Rusvelt – è la colonna sonora ideale per giornate tra il malinconico e il pensieroso di una estate a metà, quel broncio “andante” in cui si rispecchiano gli anni 80 a ping pong con un Battiato e i Phoenix, certi Baustelle in ombra e il sintetico ombroso, un 4 tracce dallo spirito retrò che piace a botta sicura.
L’ascolto è guidato, si, da quegli anni 80 immortali che restano il cardine di una dinamica musicale affidata non solo a tonalità grigiastre, ma anche a certe improvvisate interiori in cui i Rusvelt ci si ficcano dentro fino al collo con una squisita naturalezza, senza mai cedere a espedienti tipo “piagnistei di prassi” ma con quella armonizzazione felicemente “uggiosa” che li differenzia dalle fitte schiere di figli riconosciuti della “decade storica” portatori di sfiga esistenziale cronica.
La loro è una nostalgia positiva, un morbido viaggio all’indietro per vivere l’odierno, un Ep decisamente “moderno” e convincente, lo scandaglio interiore Milk, lo shuffle corale Io sono stanco, la ballata amnioticaRigenerazioni e la ciliegina finale dall’appeal radiofonico canaglia N.ight, sono il “consistente” sonoro di un inizio promettente per una formazione che la dice lunga.
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autore: Max Sannella