Mike Watt è uno di quei personaggi da cui molte “indie-star” avrebbero tantissimo da imparare. Musicista dall’enorme talento e dal curriculum straordinario, eppur dotato di un’umiltà rara.
Se ne sta tranquillamente a sorseggiare una pinta di birra in mezzo al pubblico del piccolissimo Windmill di Brixton, in attesa della fine del set del gruppo di supporto, per poi guadagnare posizione sul micro-palco portandosi il basso a tracolla in un’umile custodia morbida come quella di un bassista di una qualsiasi band di liceali.
E’ in tour con The Missingmen (ovvero il chitarrista Tom Watson e il batterista Raul Morales), e quella del Windmill è l’unica data in Gran Bretagna.
Nonostante ciò il concerto non è sold out, a ennesima dimostrazione di come spesso in questa città, nell’affannarsi a stare dietro alle mode del momento e ai gruppuscoli hipster, il pubblico finisca per perdersi appuntamenti del genere con una leggenda del rock underground.
Il trio non si risparmia, e travolge i presenti con i brani veloci e aggressivi dell’album “Hyphenated-Man”, oltre a regalare un bel momento-nostalgia dedicato ai Minutemen a fine concerto, con una manciata di brani tratti da “What Makes A Man Start Fires?”, cantati perlopiù da Watson.
Un set adrenalinico, con tre musicisti tecnicamente perfetti e splendidamente affiatati.
Un sound personalissimo, frenetico e nevrotico, che frulla – spesso a velocità folle – hardcore punk, avanguardia, free jazz, math rock, blues, James Brown e Captain Beefheart, John Coltrane e i Devo.
“Own Horn Blowing Man” si distingue per un riff di chitarra particolarmente melodico, “Thistle-Headed-Man” per il suo groove coinvolgente, La brevissima “Funnel-Capped-Man” gioca col pop per poi essere spazzata via dalla brutale “Blowing-It-Out-Both-Ends-Man”, le lente “Cherry head lover man”, “Cradling Tree Man” e “Mouse Headed Man” servono a tirare un po’ il fiato.
Watt suda e sorride. I tre si divertono come matti e regalano a noi altri accalcati a due passi dai loro amplificatori una serata memorabile.
autore: Daniele Lama