La “straordinarietà” – se così la vogliamo chiamare – di Tony Dekker, il capitano coraggioso dei fidi Great Lake Swimmers, è quella di firmare belle situazioni sonore restando un uomo semplice e caratterialmente solingo nonostante l’essere famoso, ma ancor di più quella di non muoversi mai dalle sue immagini bucoliche, sfornando dischi e melodie che praticamente sembrano sempre le stesse, belle, ma le stesse.
Con l’Ontario come sfondo fisso alle proprie atmosfere, GLS rimane immobile come una foglia senza vento, eppure di possibilità di dare vita a storie e intimità non mancherebbero certo, il folk da camera e la leggera “americana” sono sì sempre godibilissime parentesi d’ascolto, ma alla lunga la noia prende il sopravvento e le incastra in cose già sentite a iosa, e questo non rende merito ad un artista che in qualsiasi ora lo si ascolti, riempie comunque lo spirito di emozioni stratificate quanto riflessive.
A Forest Of Arm è il nuovo disco del canadese, tredici brani malinconici con brio, semplici e basilari per uno stato di calma interiore, ben curati e coerenti con il paesaggio in cui si muovono ma onestamente nulla di più. Un genere musicale che si accosta molto alle brume dei The Weater Station o dei Barzin, belle ballate e occhi pensierosi Shaking al lover, One more charge at the red cape, A bird flew inside the house, la solitudine campestre The great bear o il girovagare timido di Expecting you, tutto bello tutto ok ma da qui alla novità o del rinnovamento ce ne corre abbastanza da far venire il fiatone.
Vediamo alla prossima!
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autore: Max Sannella