1975, agli albori del punk, usciva Horses primo album di Patti Smith per l’etichetta discografica Arista Records, prodotto da John Cale. 2015, la cantautrice americana e la sua band celebrano i quarant’anni di questo disco che è ormai considerato una vera e propria pietra miliare della storia del rock, con un tour mondiale che include anche la sua amata Italia:
14 giugno – Roma – Eutropia Festival
16 giugno – Catania – Villa Bellini
18 giugno – Firenze – La Mulina Teatro
19 giugno – Verona – “Rumors” Le Illazioni della Voce. Teatro Romano
20 giugno – Milano – Villa Arconati
27 luglio – Collegno (TO) – Parco della Certosa
28 luglio – Gardone Riviera (BS) – Teatro del Vittoriale
31 luglio – Santo Stefano di Magra – Ex Ceramica Vaccari
1 agosto – Codroipo (UD) – Villa Manin
Sul palco insieme a lei, Lenny Kaye alla chitarra e Jay Dee Daugherty alla batteria, storici compagni dal 1975 e che hanno partecipato alle recording session di Horses, il figlio Jackson Smith, alla chitarra e Tony Shanahan al basso che collabora con Patti dal suo ritorno sulla scena, dalla metà degli anni Novanta.
Sacerdotessa del rock, passionaria di Chicago, poetessa, sciamana selvaggia, molte sono le etichette con le quali nel corso degli anni hanno provato a definirla. Ma Patti Smith è Patti Smith. Una straordinaria autrice e interprete, una delle figure femminili più carismatiche e dirompenti della storia della musica dalla fine degli anni Sessanta ad oggi, che continua a rinnovarsi anche attraverso la scrittura e a catturare anche le generazione più giovani con l’intensità visionaria della forza che emana.
Horses, il meno elettrico dei suoi dischi degli anni ’70, convulso, originale, punk è un disco unico, il prodotto e l’opera di una band. Segna l’ingresso di un nuovo linguaggio musicale, ancora oggi di un’attualità sorprendente, che ha influenzato e ispirato molti musicisti, come, storia ormai nota, il giovane allora Michael Stipe, futuro leader dei Rem.
Da Gloria, cover del brano di Van Morrison, che apre il disco, a Redondo Beach dal ritmo reggae, nato dopo una violenta lite con la sorella, ai lunghi 9 minuti di Birdland, suite di piano voce e chitarra. E ancora Free Money, Kimberly dal tocco new wave, Break it up dove emerge la chitarra di Tom Verlaine, fino a Land vero capolavoro del disco, divisa a sua volta in tre momenti: Horses/ Land Of a Thousand Dances, La Mer(De). Ultima traccia Elegie.
Di sicuro Horses rappresenta un vero è proprio spartiacque nel modo della musica rock, traghettando dal passato nel futuro nuove sonorità e intenti indelebili.
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fonte: com. stampa