Dopo un’attesa insolitamente lunga tornano a girare nell’aria le melodie indie-pop dei danesi Mew con il nuovo lavoro “+ –“ (Plus Minus), lavoro di un quartetto sempre ispirato e in un progressivo evolversi di personalità e capacita compositiva che non molla mai la presa; dieci tracks nelle quali anche dosi cadenzate di progressive fanno la loro porca figura nel contesto d’ascolto, una estetica di gruppo che ha sempre voglia di rinnovarsi glissando con carisma ogni caduta nei clichè perennemente in agguato.
Melodie trasognanti, arie verticali, essenze poppyes, orecchiabilità a manciate e architetture fantastiche, con quel mix mnemonico di Yes, Jon Anderson, Anathallo ecc, ben 58 minuti di sollazzi dove Jonas Bjerre e sodali vivono e fanno vivere i suoni di una stratificazione immaginifica che non è altro il frutto della loro straordinaria facoltà di incantare.
Decisamente una bella prova per i danesi, le scintillanti melodie di Satellites, Interview the girl, l’elettronica field di Water slides, i sincopati funky che ricamano Making friends o l’arpeggio acustico celestiale che si divora la ballata Cross the river on your own non fanno altro che “allungare” la “svagante” saga di una band che ad ogni disco riesce a spiazzare ascolti e memorie, anche le più ben refrattarie.
Nuovo disco e nuova conferma assolutamente da avere e considerare.
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autore: Max Sannella