Ukiyoe, nuovo lavoro discografico di NichelOdeon / Insonar, prende il titolo da una parola che nella filosofia giapponese ha assunto, attorno al 1600, il significato di “mondo fluttuante”, ossia il luogo del bello – l’arte, la natura, l’erotismo… – cui abbandonarsi alla ricerca di consolazione dalla sofferenza e dalla caducità della vita. Non una fuga, piuttosto un respirare a pieni polmoni aria buona per reimmergersi con questo nuovo spirito “resistente” nella vita come fosse acqua agitata, e proprio l’acqua è uno dei sottotemi del disco, come si evince dalla bellissima grafica del CD, incentrata sulle meduse.
Ed Ukiyoe è un disco che ci conduce in un luogo bello, parallelo, che poi è la musica, e può svolgere per chi la ama proprio questa funzione.
Il disco contiene 8 brani per una durata complessiva di 46 minuti, è cantato in italiano e vede la partecipazione di un numero molto vasto di ospiti che hanno dato il proprio contributo scrivendo ed interpretando le proprie partiture su un proprio canale audio, con Claudio Milano e Paolo Siconolfi che tramite manopole hanno poi deciso lo spazio che quella traccia di momento avrebbe assunto secondo un andamento anche casuale, un po’ come le maree.
Disco sperimentale ma dalla forma, attenzione, molto compiuta, Ukiyoe non è facile da raccontare perché estremamente denso, originale e coraggioso. In esso ritroviamo il filo di un discorso musicale tutto europeo sulla forma libera delle avanguardie della prima metà del 900 come del progressive e del kraut rock di Area e Can e del jazz, un’alternanza dei registri emotivi tensione/quiete, salti tonali azzardati, implacabili come le onde ad infrangere ampie fasi psichedeliche di acqua calma, canto come pennellate su una tela, per quanto riguarda Claudio Milano nello stile di Demetrio Stratos, con gli altri cantanti invece principalmente in uno stile classico.
‘Veleno‘, che apre il disco, ne è la summa. Dentro quest’ouverture che attraversa fondamentalmente 3 fasi c’è tantissimo dei progetti NichelOdeon ed Insonar, entrambi nomi d’arte di Milano assistito come al solito dal sound designer Paolo Siconolfi, con un elegante ma sempre vibrante tappeto di fiati ed archi e grande ricchezza vocale nei duetti tra Milano ed il soprano Laura Catrani. Quasi zappiana la dialettale ‘Ohi Mà – Nel Mare che hai Dentro’ mentre ‘I Pesci dei tuoi Fiumi‘, tratta da un passo della Bibbia, ha le sembianze della musica industriale elettronica di inizio anni 80 nella sua prima parte, per poi sfociare in un free jazz poggiato su percussioni dai suoni ambientali. Fisarmonica ed harmonium giocano un ruolo privilegiato nelle musiche di Ukiyoe, ad esempio nella prima parte di ‘Fi(j)ùru d’Acqua‘, il cui testo è tratto da uno dei Sonetti ad Orfeo di Rainer Maria Rilke, o nella lunga, maestosa, lirica ‘Into the Waves‘; momento topico del disco è ‘Marinaio‘, che riprende un tema ricorrente nella musica di tutti i tempi, ossia il rapporto complesso tra l’uomo ed il mare, allegoria dell’interiorità; e la bellezza delle armonie vocali del terzo dei nove minuti di questo brano non possono passare inosservate.
Al disco è associato un DVD intitolato Quickworks & Deadworks del regista d’avanguardia Francesco Paolo Paladino, che è anche autore di due liriche del disco.
Dal disco rimane fuori un po’ inspiegabilmente il brano intitolato ‘Tutti i Liquidi di Davide‘, che in ogni caso apre la versione elettronica su bandcamp; una lgbt dada-pop ballad sulla bontà dell’amore in tutte le forme e combinazioni possibili.
NichelOdeon vorrebbe provocare l’ascoltatore, ma dischi come Ukiyoe sono rassicuranti. Ci danno infatti la certezza che con la musica si può andare sempre oltre e si può tornare sui propri passi, che non è vero che ormai nella musica tutto è stato fatto e che il futuro sono le suonerie dei telefonini. E soprattutto che essere artista comprende il non allinearsi e non contenersi.
http://www.claudiomilano.it/
https://www.facebook.com/pages/NICHELODEON-Italian-avant-pragressive-band/106225016084707
autore: Fausto Turi