Il video è montato e realizzato da Marco Franzoni attraverso un cut up de “L’uomo con la macchina da presa” di Vertov, film rappresentativo del futurismo russo. L’idea è quella di creare un collegamento analogico tra passato e idea di futuro, tra i propositi di una relazione e la consapevolezza di essere già fantasmi.
La canzone “Modigliani“, terzo singolo del disco dei Kaufman “Le tempeste che abbiamo” , è cantata da Lorenzo Lombardi e da Alessandro Raina.
http://letempestecheabbiamo.com/
https://www.facebook.com/pages/KAUFMAN/72530627551
MODIGLIANI LQ from Marco Franzoni on Vimeo.
Così i Kaufman palano della genesi dell’album:
“Ho chiuso in una scatola di vetro in un cassetto le tempeste che abbiamo”. Non sono mai stato molto bravo a raccontare le cose con ordine e precisione. Per questo comincio dalla fine. Dal fatto che quelle tempeste, alla fine, le abbiamo chiuse qui dentro.
In mezzo ci sono i giorni dell’estate scorsa, il 2013, in cui noi Kaufman ci siamo chiusi in studio insieme ad Alessandro Raina e Marco Franzoni e abbiamo cercato di raccontare un modo di vedere le cose e la musica.
Ed è stato un modo costruito attraverso discussioni sugli Smiths, sui the pains of being pure at heart, sul modo di apparire attraverso facebook. C’era il calcio, i riverberi, le discussioni sull’uso di una parola del testo o di un’altra. C’è stata perfino la tendinite di Ale Micheli, l’osteria siciliana ogni giorno, la calma di Andrea e Simone. Abbiamo riscritto intere strofe, suonato e risuonato note e rumori. E Ale Raina è diventato più di un produttore artistico, ha scritto e suonato.
Un giorno mentre guidavo lui mi diceva che non è necessario a tutti i costi fare un disco, si fa se c’è la necessità, se si deve raccontare qualcosa e mi chiedeva cosa davvero volessi raccontare. Io un po’ guardavo la strada, un po’ mi voltavo e dicevo che ero confuso e incerto, eppure in questo ci trovavo un senso. Che non sapevo nemmeno come sarebbe stata la mia faccia da lì a 5 anni. Allora lui mi guardò e disse che quella era la frase più interessante che avevo detto. Poi, naturalmente, per pareggiare i conti aggiunse: ma non l’hai messa nel disco.
Alieni, vampiri, astronauti, io fiore di Loto, rivoluzioni. Tutto parla di una non appartenenza che vuole cambiare le cose e che crea tumulti e temporali.
Forse ci siamo riusciti a chiuderle in una scatola. Ed eccole qui.
“Le tempeste che abbiamo” è stato mixato da Marco Caldera presso il Red Carpet studio di Brescia e masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà mastering.