Checkmate Savage del 2009 e The Wants del 2011 erano ancora esperimenti in cerca del lead-sound. Strange Friends, l’anno scorso, ha consacrato definitivamente i Phantom Band come the next big thing del rock anglosassone. Ora, a meno di un anno di distanza, Fears Trending intende essere il contraltare di quello splendido album, con sette fantastiche tracce che sono scaturite in gran parte dalle stesse sessions di Strange Friends. Sarà per questo, anche, che i glasgowiani Duncan Marquiss, Rick Anthony, Iain Stewart, scozzesi fino nell’anima, hanno scelto come titolo un anagramma del disco che li ha consacrati.
Tuttavia questo Fears Trending è un lavoro che ha la sua piena autonomia: definito da molta critica come “il lato oscuro del disco precedente”, e dal chitarrista Duncan Marquiss come “il suo gemello cattivo”, Fears Trending in realtà non è così dark.
Tender Castle, il primo pezzo, è uno splendido e arioso mix fra roboanti effetti di elettronica e intonazioni melodiche di altissimo pregio, mentre Local Hero è un rock melodico vagamente country nell’esordio, pieno di accordi in maggiore che gli concedono un’atmosfera festosa.
Il tutto è volutamente in contrasto con la tematica indiscutibilmente cupa e inquietante di questo disco, che riflette sul mondo della comunicazione di oggi, regolato dal flusso di informazioni mediatiche che ci sommergono e che paradossalmente ci alienano da noi stessi.
Tra l’arabeggiante e il western è invece l’esordio di Denise Hopper, dove troviamo i Phantom Band al vertice di quella vicinanza che si sente sin dalle prime note con i The National, sicuramente oggetto di ammirazione e di ispirazione dal trio scozzese. Siamo qui all’apice del disco, ma Black Tape tiene banco immediatamente dopo, con il suo ritmo in crescendo epico e la lirica solenne del vocalist Rick Anthony.
Spectrelegs inizia come ballata acustica che riporta la band a ricalcare l’eco dei The National, ma subitaneamente evolve verso un rock duro ed energico, quasi hard.
L’intermezzo quasi-blues di Kingfisher e la splendida, semi-acustica conclusione di Olden Golden consegnano questo mini-album al favore della critica, e al clamore della novità imperdibile: con queste sette tracce diversissime l’una dall’altra i Phantom Band veramente si candidano a essere il nuovo fenomeno indie, quel contraltare britannico di The National e Interpol che mancava da troppo tempo e che forse solo le atmosfere industriali di Glasgow potevano far nascere.
autore: Francesco Postiglione