Il terzo capitolo della discografia dei Guano Padano segna un’ulteriore crescita artistica. Americana è infatti un progetto ancor più ambizioso e consapevole dei precedenti due, e si prefissa già nel titolo l’obiettivo di esplorare, nello stile strumentale tipico del trio – formato da Alessandro “Asso” Stefana (chitarra), Zeno De Rossi (batteria) e Danilo Gallo (basso) – la musica americana della frontiera, quella marginale, dei grandi spazi solitari, assolati e polverosi del Sud, quella narrata nei romanzi di Faulkner, Fante e Steinbeck e nei film di Jarmusch e Leone.
Tex mex, atmosfere indolenti, frustate surf – più che nei passati dischi – evocativi country folk, sonorizzazioni da soundtrack ed assalti fuzz si alternano nei 17 brani di questi musicisti individualmente di grandissimo valore, che hanno collaborato ed ammaliato negli anni passati con colleghi del calibro di Calexico (gruppo al quale spesso sono stati paragonati ma che oramai i Guano Padano surclassano per creatività e tecnica), Marc Ribot, Gary Lucas, Chris Speed, Mark Orton, Vinicio Capossela e Mike Patton; quest’ultimo co-produce Americana con la sua etichetta Ipecac al di fuori dell’Italia.
Il disco è godibilissimo; un vero e proprio viaggio Oltreoceano pieno di significati, tra vagabondi che viaggiano a scrocco nei vagoni dei treni merce, sceriffi stivalati coi ray ban, ricercati che guidano auto rubate nell’illusione di raggiungere la frontiera col Messico, cadaveri seppelliti nel deserto con valigie piene di banconote e peyote.
Clavicembalo, sax, trombone, tuba ed elettronica arricchiscono il testo musicale qua e là; molto evocativo il trittico centrale ‘White Giant‘, ‘But Children Own the Stars‘ e ‘The Hollow Answer of the Night‘, scatenate ‘My Banjo Dog‘ e ‘Pian della Tortilla‘, con Asso Stefana che si conferma tra i più validi chitarristi italiani contemporanei; toccante la lettura musicata intitolata ‘Dago Red‘ in cui Dan Fante narra dell’estrema indigenza in cui il padre John “giocatore e sognatore” scriveva i suoi racconti oggi tanto amati, di gran classe ‘The Seed and the Soil‘ cantata da Francesca Amati (Comaneci) che spezza un po’ lo stile musicale generalmente più grezzo dei Guano Padano, e suggestiva la lettura di Joey Burns (Calexico), che su effetti sonori elettronici narra della propria città con i toni di un poeta della beat generation.
Americana dunque è un disco ricco di cultura popolare ma al contempo leggero, brioso. Rock.
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autore: Fausto Turi