Per tutti è il padre del Britpop. Nell’83 fonda la Creation Records e da quel momento, tra alti e bassi, la sua vita cambia completamente.
Oasis, Primal Scream, Jesus & Mary Chain, My Bloody Valentine, questi sono solo alcuni tra i nomi più importanti scritturati da Mr Alan McGee, considerato il più grande talent scout britannico della sua generazione.
Nel maggio 2013 McGee apre una nuova casa discografica, la 359 Music e a novembre dello stesso anno esce una sua biografia, Creation Stories.
Di recente Mc Gee ha aperto la Creation Managment, non un’ etichetta stavolta, ma un’ agenzia di management.
Alan McGee torna in Italia per un unico e incredibile dj set venerdi 9 gennaio presso il Covo club di Bologna.
Qui maggiori info https://www.facebook.com/events/322185117973674/
La serata, targata Cool Britannia, sarà aperta da due live: Le Strisce e gli Aura.
Nei primi anni 80 McGee a Londra è l’ animatore di oscure serate underground all’ insegna della musica tanto amata: punk-rock e psichedelia. Prima un locale, poi lidea di un’ etichetta, pensata insieme all’ amico Dan Treacy dei Television Personalities. Nasce la Creation Records, è il 1984.
Il suono grezzo dei primi vinili di Legend!, Jasmine Minks, Television Personalities, Biff Bang Pow! e Primal Scream è un lampo elettrico che proviene dai bassifondi.
Arrivano gli anni 90 e con essi i successi dei Ride e dei Teenage Fanclub, dei My Bloody Valentine e dei Boo Radleys. Arriva anche la crisi, però. Che investe tutta la discografia britannica. Alan McGee e il suo socio Dick Green sono costretti a vendere il 49% della Creation alla Sony. Quando molti pronosticano la fine della Creation, McGee scopre un gruppo di cinque ragazzi di Manchester in un pub di Glasgow: sono gli Oasis. Con loro la combinazione punk-psichedelia approda ai primi posti delle classifiche di tutto il mondo. Il volo però dura poco, l’ atterraggio è brusco: un grave esaurimento nervoso rischia di metterlo fuori gioco e gli impone un periodo di riabilitazione. Quando McGee torna in pista la Creation è cambiata: il business ha preso il sopravvento e a dettare legge ora è la divisione marketing dell’ etichetta.
Il post – Oasis regala comunque nuove bands interessanti: Super Furry Animals, Arnold e Trashmonkeys su tutti.
La Creation finisce per vivacchiare tra alti e bassi fino a quando, nel 1999, Alan McGee e il suo socio Dick Green decidono di porre fino alla corsa: la Creation Records chiude i battenti.
Nel 2000 il ritorno all’ etica e all’ estetica dei tempi che furono si chiama Poptones (nome preso in prestito da una celebre canzone dei P.I.L.): una piccola label indipendente con addosso cucito lo spirito del “do it yourself”. Arriva un florilegio di nuove bands (alcune delle quali statunitensi, come gli Outrageous Cherry) e un pugno di ristampa di dischi anni 60 di assoluto valore.
Nel 2002 McGee congela la Poptones e riannoda i fili del discorso Creation in collaborazione con il manager Stephen King: non un’ etichetta, stavolta, ma un’ agenzia di management. La Creation Management ha avuto fra i suoi fiori all’ occhiello Mogwai, Libertines, Kills,Beta Band e Kathryn Williams. Nel mentre, la Poptones torna in pista più agguerrita che mai: è il 2004 e l’ occhio di McGee stavolta cade sulla nuova e ruggente scena londinese; i nomi sono The Others, The Paddingtons, Thee Unstrung, Special Needs.
McGee continua a far sentire la sua fortissima presenza alle prese con il film documentario sulla Creation Records, UPSIDE DOWN; tra i protagonisti: Bobby Gillespie dei Primal Scream. Dal 2007 ha curato un blog per la versione online del quotidiano The Guardian, e ha continuato a lavorare in ambito musicale sia come DJ (nelle serate Death Disco) sia come manager. E’ sempre attivo e presente sul suo blog, sarcastico e ironico, non perde mai occasione di far sentire la sua voce. Tra le sue tante attività nel 1997, è stato consulente del primo governo Blair per le politiche a sostegno dell’industria musicale.
Alan McGee: passato, presente e futuro della musica indipendente inglese. Perché ne siamo certi lavventura non è certo finita qui. Questo è Alan McGee.