L’Islanda è uno dei Paesi più vivibili al mondo. L’immagine percepita all’esterno è di nazione perfetta, di terra incantata, dalla natura incontaminata.
Eppure l’Islanda è anche – sorprendentemente (?) – tra i Paesi in cima alle classifiche dei tassi di suicidi. Come se avesse un “lato oscuro” di cui raramente si parla.
Tradotto in musica, se band come i Sigur Ròs nei loro dischi sembrano evocare i paesaggi incantati della loro isola gelida e bellissima, i Singapore Sling mostrano invece il suo insospettabile lato “marcio” e angosciato.
La band di Henrik Björnsson, giunta all’ottava pubblicazione, si muove infatti in territori sonori che non hanno niente a che vedere con le musiche eteree e delicate di tanti altri “colleghi” islandesi. “The Tower of Foroncity” frulla i primi Jesus Mary And Mary Chain (“My Obsessive Love”) con i Suicide (“Kill Baby Kill”), la psichedelia sixties (la Barrettiana “Who Put The Ebb in the Ebbebebb”) e il garage rock più selvaggio (il singolo “You Drive Me Insane”).
Le atmosfere sono torbide, il suono è sporchissimo, il risultato è un disco scuro e molto intrigante.
auttore: Ennio Salvi
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