Benvenuti nella fabbrica del cioccolato, la psichedelia 3.0 targata Les Claypool.
Il nostro eroe, che ormai ama passare il suo tempo libero su un trattore o su una barca da pesca, tra la vigna e la baia di San Francisco, dopo aver dato vita a un progetto country bluegrass in duo con il chitarrista Bryan Kehoe, ha deciso di riunire la formazione storica dei Primus. Con il sodale Larry LaLonde (chitarre) e il ritorno di Tim “Herb” Alexander (batteria), ha deiciso di rendere giustizia a “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato”, il film del 1971 diretto da Mel Stuart con Gene Wilder nel ruolo di protagonista, tratto dall’omonimo romanzo di Roald Dahl.
“Come credo la maggior parte del pianeta, anche noi siamo rimasti piuttosto delusi dal remake del film di Tim Burton con Johnny Depp” spiega Claypool, che per questo nuovo lavoro – registrato nei suoi studi al Rancho Relaxo – ha reclutato parte del Fungi Ensemble, ovvero Mike Dillon alla marimba, vibrafono e tabla e Sam Bass al violoncello. Due vecchie conoscenze dei suoi progetti solisti (Frog Brigade su tutti) per dare man forte alla line-up storica del trio californiano, quella che per intenderci ha dato vita ad alcuni dei capitoli più importanti della musica alternativa americana: “Frizzle Fry”, “Sailing the Seas of Cheese”, “Pork Soda” e “Tales from the Punchbowl”.
L’idea di questo curioso progetto nasce in occasione del concerto al Fox Theater di Oakland lo scorso 31 dicembre, quando Tim Alexander ha fatto nuovamente ritorno alla casa madre. Quel live ha segnato un punto di svolta nel gruppo che, dopo aver messo in scena la bizzarra performance dedicata a Willy Wonka lo scorso capodanno, ha deciso di svilupparla ulteriormente e di farne anche un disco. Ma gli input per questo concept album arrivano da molto lontano: Les aveva otto anni quando rimase folgorato dalla pellicola di Mel Stuart e dalle musiche di quello che sarebbe diventato col tempo un classico della cinematografia natalizia in America. Stavolta, però, le filastrocche e le canzoni fiabesche, gli echi da musical e le storie per bambini, lasciano il campo ad atmosfere più cupe dove i sogni possono diventare incubi. La voce di Claypool è adattissima per svelare la storia di Charlie Bucket che si perde nel mondo di Willy Wonka. L’interplay del trio è come al solito eccellente, ma stavolta non sono le enormi doti tecniche e il talento dei singoli musicisti a venir fuori. È il suono che riescono a tir fuori che colpisce. Oltre alla capacità camaleontica di calarsi alla perfezione nei personaggi che di volta in volta interpretano. La presenza del Fungi Ensemble, poi, non passa di certo inosservata e asseconda completamente le distorsioni e i riff di chitarra e basso/contrabbasso. Oltre a dare ancora più intensità alle trame percussive di Herb.
“Primus & the Chocolate Facory” è un lavoro complesso, a tratti ostico. Di non semplice comprensione. Di sicuro non da primo ascolto o da zapping forsennato in cerca della canzone preferita. Questo è un album articolato che va ascoltato interamente dalla prima all’ultima traccia per poterne comprendere l’essenza narrativa. È un racconto visionario in musica della fabbrica del cioccolato fatto da una delle band più assurde di sempre. Non è un disco di cover e nemmeno un tributo alle musiche composte da Leslie Bricusse e Anthony Newley. È qualcosa di più complesso.
“Non volevamo rifare tutta la colonna sonora brano per brano, ma prendere gli elementi ricorrenti di queste canzoni e cercare di far loro riflettere alcuni dei sottintesi più oscuri del libro di Dahl. Invece che andare in studio e registrare semplicemente le canzoni così come sono nel film, abbiamo pensato di cambiarle un po’ e renderle più sinistre”.
In questo lavoro vengono ripresi gran parte dei testi originali e alcuni temi, mentre il corpo dei brani viene deformato con ritmiche incalzanti, armonie cariche di tensione, svariati effetti e una voce sgraziata quanto basta.
La “Candy Man” originariamente cantata da Aubrey Woods e reinterpretata anche da Sammy Davis jr viene completamente stravolta. Stessa sorte per “Cheer Up Charlie” e per i classici “Golden Ticket” (straordinaria!) e “I Want It Now” (segna l’esordio al canto di Larry LaLonde). Per non parlare di “Pure Imagination”, che già in passato ha subito parecchi remake – è finita in una puntata del Muppet Show, è stata remixata da Mariah Carey, interpretata da Jamie Cullum e cantata da Russell Brand per la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici di Londra – ma mai aveva subito un simile trattamento. Nella versione dei Primus diventa tetra, inquietante e sincopata. Curiose e divertenti sono, invece, le Oompa Lompa song, quattro differenti momenti (un minuto e poco più) che fanno riferimento ai vincitori del golden ticket, il tanto agognato biglietto d’oro: “Oompa Augustus”, “Oompa Violet”, “Oompa Veruca” e “Oompa TV”. Quattro arrangiamenti diversi che esaltano appieno il canto caricaturale di Claypool. Poi c’è “Lermaninoff“, un breve intermezzo musicale che dura la bellezza di 4 secondi (questi sono pazzi davvero!). La conclusiva “Farewell Wonkites” assomiglia a una jam session tra i Pink Floyd e i Sonic Youth. È una cavalcata sonora con Herb che scandisce il ritmo e ci ricorda di essere tornato dietro le pelli e la chitarra di Ler che domina incontrastata. Sonici come non mai!
Questa fabbrica del cioccolato è una via di mezzo tra un parco giochi e una casa degli orrori, con atmosfere angoscianti che si alternano a momenti surreali, ritmi cadenzati e jingle ipnotici che innescano veri e propri deliri sonori. Il punk-funk e il crossover dei primi anni novanta adesso lasciano il campo a un sound più maturo, ma sempre riconoscibile, che vira verso scenari psichedelici e zappiani.
Primus & the Chocolate Facory with the Fungi Ensemble adesso è anche in tour con uno spettacolo a tema, suddiviso in due parti: nella prima eseguono i loro pezzi storici, nella seconda il nuovo lavoro discografico per intero con tanto si scenografia fatta di funghi giganti (allucinogeni??), leccalecca, dolci vari e oompa loompa impazziti. Fino all’inizio del prossimo anno saranno in tournée in nord America, con una toccata e fuga in Cile e Argentina. Ma c’è da aspettarsi di vederli presto live anche in Europa, visto che lo stesso Claypool ha dichiarato che non vede l’ora d’indossare un vestito di velluto viola e un cilindro marrone (alla Gene Wilder/Willy Wonka) per il prossimo anno e mezzo. Lasciando intuire che il giro di concerti si spingerà ben oltre i confini statunitensi. E come se non bastasse, visto che questi signori non si fanno mancare nulla, durante gli spettacoli metteranno in vendita, oltre a poster personalizzati e al classico merchandising, anche barrette di cioccolato: Mr. Krinkle Bars, Professor Nutbutter Bars e Bastard Bars, dedicati ad alcuni dei personaggi delle loro canzoni.
“L’industria discografica è andata a puttane, ma le barrette di cioccolato ancora si possono digitalizzale”. Parola di Les.
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autore: Umberto Di Micco