In Italia, quando si parla di noir, la mente corre subito al cinema americano o in sottordine a quello francese e inglese. Ma in Italia? Mah! Certamente il nostro cinema ha conosciuto con ritardo questo “genere”. Andando indietro nel tempo possiamo citare Ossessione di Visconti e poco altro e se si considera la produzione nazionale contemporanea le pellicole da ricordare non sono poi tantissime: alcuni lodevoli episodi di autori come Salvatores (Quo vadis, baby?) e Placido (Romanzo criminale, Vallanzasca), o come Bava ed Argento che hanno interpretato l’horror attraverso canoni più vicini alla realtà ed, infine, i film di Alex Infascelli. Tanto per dire l’ultimo film che vale la pena citare è del 2009, La Doppia Ora di Giuseppe Capotondi con Ksenia Rappoport e Filippo Timi. E allora, alla domanda se esiste davvero il noir in Italia non sapremmo fornire una risposta definitiva, certamente non possiamo che non salutare con piacere le sorprese riservateci dall’ultimo Festival di Venezia che ha presentato pellicole come Senza nessuna pietà di Michele Alhaique e, appunto, Perez di Edoardo De Angelis.
Il film, ambientato in una Napoli inusuale come lo può essere quella del Centro Direzionale con le sue torri di acciaio e vetro, è un noir urbano dal tono cupo. La storia ruota intorno alla malinconica e tormentata figura di Demetrio Perez (Luca Zingaretti), avvocato d’ufficio senza più ambizioni e forse senza neanche una vita che si possa definire tale. Perez detestata il suo mestiere ed ha rinunciato da tempo ad una carriera di successo per rifugiarsi nell’anonimato dei difensori d’ufficio. Abbandonato dalla moglie è l’ultima ruota del carro, vive immerso nella sua mediocrità, amante dei silenzi e del wiskey, con un unico amico Merolla (Gianpaolo Fabrizio), un uomo, come lui, allo sbando.
Tutto, però, è destinato a cambiare in fretta perché Tea (Simona Tabasco), la figlia ribelle, ha finito per legarsi a Francesco Corvino (Marco D’Amore), figlio di un pericoloso camorrista, e Luca Buglione (Massimiliano Gallo), un boss sulla via del pentimento, lo trascina in un affare losco tra tori da sventrare e diamanti da recuperare. Alla fine, costretto a difendere la figlia, l’uomo dovrà scendere a compromessi, sporcarsi le mani, prendere una decisione da cui mai potrà tornare indietro.
Perez è un film girato con grinta e personalità, che si regge su una sceneggiatura ben costruita, in grado di giocare sapientemente con gli stilemi del genere (tensione latente, atmosfere sospese, personaggi dolenti), e si avvale di attori che sanno dare corpo e sostanza alle parole, quanto ai silenzi. Uno delle pochi film italiani spendibile all’estero, non a caso una casa di produzione americana ha già richiesto ufficialmente i diritti per un remake a stelle e strisce.
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autore: Alfredo Amodeo