Nel 1974, precisamente quarant’anni fa, la più celebre delle formazioni dei Deep Purple, la cosiddetta Mark II che vedeva il batterista Ian Paice, il chitarrista Ritchie Blackmore e il mago delle tastiere Jon Lord affiancati da Roger Glover al basso e Ian Gillan alla voce, aveva già esalato gli ultimi respiri a favore di una lineup rinnovata per due quinti, grazie all’ingresso di due eccezionali musicisti, il semisconosciuto ventiduenne David Coverdale dall’ugola tridimensionale, e il bassista dei funky rocker Trapeze Glenn Hughes dotato di una voce altrettanto caratteristica e potente.
Dopo una carriera costellata da numerosi album, tre dei quali destinati all’immortalità, In Rock, Fireball e Machine Head, l’ottavo e il nono album in studio della formazione inglese, Burn, 1974, e Stormbringer, 1975, mostravano una band rinnovata, capace di elargire un hard rock granitico pregno di suggestioni funky e soul che mai si era sentito prima, oltre che una serie di grandissimi successi come Burn, Soldiers of Fortunes, Mistreated, Stormbringer, destinati a diventare colonne portanti di numerosi correnti musicali, dall’heavy metal epico e ‘neoclassicheggiante’, formula proseguita ed evoluta da Ritchie Blackmore nei Rainbow, band che avrebbe formato da lì a pochissimo, al funk rock, che avrebbe visto l’apice della sua espressione musicale negli anni ’70 con il successivo Come Taste the Band del 1975, unico album in studio degli inglesi senza Blackmore alla chitarra, sostituito da un magnifico Tommy Bolin, morto prematuramente all’età di venticinque anni, decretando la fine della permanenza di Coverdale e Hughes nei Deep Purple, sciolti immediatamente e ritornati qualche anno dopo sulle scene con una reunion della Mark II.
Il ‘nuovo’ Live in Graz 1975 fotografa i momenti finali della permanenza di Ritchie Blackmore nei Deep Purple, il quale aveva già registrato il primo album con i Rainbow insieme a Ronnie James Dio e alla sezione ritmica degli Elf, band d’origine del cantante italo americano, e offre una meravigliosa testimonianza di una delle ultime date con la band da lui fondata sette anni prima, documentando l’esibizione austriaca tenuta a Graz il 3 aprile del 1975, poco dopo i Deep Purple avrebbero suonato a Saarbrucken per poi concludere il tour a Parigi.
Probabilmente il manager del gruppo, conscio dell’imminente scioglimento, si è operato per registrare gli ultimi tre show, rimasti inediti fino ad oggi, anche se, sebbene il live di Graz sia rimasto effettivamente inedito nella sua versione integrale, sia Mistreated che You Fool No One tratte da questa esibizione erano state pubblicate come tracce bonus nel celebre Made in Europe pubblicato nel 1976 e contenente le esibizioni del tour di supporto a Stormbringer.
La qualità dell’esibizione è altissima, stiamo parlando di una delle migliori live band di tutti i tempi, l’interazione tra i musicisti è a dir poco stupefacente, con tanto di lunghe escursioni strumentali che attraversano anche il temibile sentiero della musica classica negli esperimenti strumentali di un magnifico Jon Lord e uno strepitoso Blackmore a tenergli testa, e Glenn Hughes che in maniera magistrale accompagna e sostiene la voce di un David Coverdale in forma smagliante, insomma, nulla che non si sia già ascoltato in Made in Europe, solo che qui viene privilegiato il materiale tratto da Burn e Stormbringer, fatta eccezione per un’immancabile Smoke on the Water ed un’incendiaria Space Truckin’.
Nulla più, nulla meno del capolavoro che tutti ci aspettavamo da un’esibizione dei Deep Purple del 1975, quando tra le sue linee militavano, oltre che tre dei fondatori, uno dei più grandi cantanti della storia del rock, ed uno dei bassisti più influenti di sempre, oltre che responsabile delle virate funky presenti nelle improvvisazioni della band inglese, dotato di una voce tanto preziosa ed amata da meritarsi il soprannome, in seguito a questi concerti, di The Voice of Rock. Semplicemente meraviglioso, ogni appassionato dovrebbe averlo nella collezione.
Intanto è stato annunciato il tour italiano dei Deep Purple, in autunno – con quattro date nei palazzetti – saranno protagonisti a Padova il 30 ottobre al Palafabris poi sabato 31 ottobre al Mediolanum Forum di Assago (Milano), giovedì 5 novembre al Mandela Forum di Firenze e venerdì e il 6 novembre al Palalottomatica di Roma.
http://www.deeppurple.com/
https://www.facebook.com/officialdeeppurple
http://www.deep-purple.it/
autore: Nicola Vitale