Gallina vecchia non è sempre vero che fa buon brodo, spesso può anche fare “brodaglia di pessimo gusto” come questa operazione degli U2 con Songs of Innocence, disco lanciato a sorpresa alla presentazione dell’iPhone 6 e scaricabile gratis da 500 milioni di utenti della casa di Cupertino. Certamente una furbastra manovra di marketing, ma anche una risulta che va a finire sotto i piedi, un disco di cui se ne poteva fare veramente a meno. Oramai la band irlandese capitanata da Bono Vox è alla frutta e non sa più come “acchiappare” fan nuovi e mantenere quelli fissi, e la decadenza di questa tracklist parla chiaro.
Ovviamente un disco “gratis” è pur sempre gratis, ma era meglio spendere e spandere euro per ritrovare sensazioni e bellezze del calibro di War, The Joshua Tree o al massimo Achtung Baby, mentre ora ci troviamo davanti una band finita, scarica, che preferisce la tecnologia ed il trademark al posto di regalare quei battiti di cuore impazziti e quelle vibrazioni indefinibili, e a sentire bene questa sequenza di brani, anche mettendoci con tutto l’entusiasmo possibile, non si trova nulla che faccia sobbalzare anche per un secondo.
Ovvietà, ballate, urletti compiacenti e anima patinata che scivolano via come acqua di rubinetto, l’unica cosa incredibile che si cattura con gli orecchi è quella di sentire questi ex leoni del rock dai denti aguzzi oramai in piorrea declamata inseguire melodie che si rifanno – in una vetrofania sputtanante – a certi Coldplay, Arcade Fire, più in là gli Editors, ed è proprio qui che l’intero “dischetto” declina ogni aspettativa a mero dischetto/raschietto ottimo per la pulizia della lettiera del gatto di casa.
Una volta Chris Martin & Company erano additati in malo modo di copiare gli U2, adesso – ci sarebbe da bestemmiare – è proprio tutto il contrario. Vergogna!
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autore: Max Sannella