Autore: Fausto Turi | |
Quello di Roncea sembra un percorso artistico di crescita lento, misurato ma da tenere d’occhio. L’esordio solista del 2010, un po’ acerbo, nudo e scarno – soltanto voce e chitarra acustica – è sfociato in questo 2012 in due produzioni: il disco vero e proprio intitolato ‘Old Toys’, contenente 12 tracce che si spostano verso un indie folk elettroacustico con una band ed anche un tocco di batteria – ospiti componenti di Verdena, Marta sui Tubi e Perturbazione – e poi l’EP qui presente fatto di 5 brani di nuovo acustici e minimali, ma spolverati dall’elettronica, scaricabile gratuitamente da questo link: www.yonetlabel.com/2012/05/nicolas-joseph-roncea-impossible-roncea.html#uds-search-results. L’EP contiene dunque 5 tracce cantate in lingua inglese, che il cantautore italobelga – fondatore dei Fuh, poi nei Io Monade Stanca – esprime senza cercare vie facili, anzi: il lavoro ha toni di sperimentazione electro, in cui il folk, inteso in senso classico, non c’è più. Necessario ovviamente un ascolto a volume adeguato – consigliato in cuffia – e buona attenzione, per evitare che gli esili brani si sviliscano a semplice sottofondo; più appariscenti risultano essere ‘Play your Song’ e ‘Tutto andava Bene’, che all’esile arpeggio e al fischio del synth abbinano un lento cantato con voce qua e là raddoppiata dal bell’effetto armonico, e ‘Ten Lies’, filastrocca noir che trasmette una certa inquietudine, mentre in ‘All Jazz Era’ Roncea assegna un ruolo al piano elettrico, entrato da quest’anno nella sua strumentazione, e aldilà del sicuro valore dei brani dell’EP, resta in ogni caso una sottile sensazione di progetto minore, laterale, rispetto ad un percorso artistico che si muove ora verso le più calde e meno minimaliste destinazioni di Old Toys, la pubblicazione di Marzo scorso. | |
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