Sold out per la data romana dei Massive Attack al Parco della Musica. La band britannica capitanata da Robert “3D” Del Naja e da Grant “Daddy G” Marshall, ospite della rassegna Luglio Suona Bene, ha infiammato il pubblico della cavea, con un live partito in sordina sulle note di Battlebox e continuato in crescendo con alcuni dei pezzi che ne hanno decretato il successo, tra cui Girl I Love You, la psichedelica Teardrop e la più oscura Future Proof.
Arriviamo all’Auditorium intorno alle 19.00, giusto in tempo per gustare Teardrop durante il soundcheck. Dalle cortine del backstage si intravede Martina Topley-Bird, già ex-vocalist storica di Tricky, intonare uno dei pezzi più famosi e attesi della band di Bristol. Nonostante l’orario pomeridiano, lo spazio antistante alla cavea è già abbastanza gremito di fan e curiosi attratti dal check, ma bisognerà aspettare le 21.30 per l’inizio del live.
Da subito, è Martina ad attrarre l’attenzione del pubblico: avvolta in un abito spiccatamente afro, scalza e con una maschera dipinta sul volto, la vocalist catalizza su di sé l’attenzione dei presenti, in un’atmosfera che ricorda il fermento di una Bristol fine anni ’90.
Tra i pezzi in scaletta, cinque brani dall’ultimo album Heligoland (2010) e quattro da Mezzanine, album che ha definitivamente consacrato il duo nel panorama del trip-hop internazionale.
Molto bella Girl I Love You, che in versione dal vivo risulta ancora più convincente che su disco. Plausi su Inertia Creeps, durante la quale sui led display alle spalle della band vengono proiettate flash news dall’ultima settimana, seguite dalla domanda: “Come è stata la tua settimana”? Un invito alla riflessione che viene iterato anche in altri pezzi, in cui i messaggi mostrati dai led, spesso di stampo anti-politico e anti-militaristico, fanno quasi passare la musica in secondo piano.
Un mistico spettacolo di forme, luci, colori e suono accompagnati, tra gli altri, dall’ipnotica voce di Martina Topley-Bird e dalle calde note di Deborah Miller e del giamaicano Horace Andy. A metà concerto, il pubblico non riesce più a restare fermo: tutti si alzano e man mano si avvicinano al palco, lasciandosi cullare da note ora dolci e avvolgenti, ora intime e oscure.
La setlist, di circa un’ora e mezza, rispetto a quella di Milano del 25 giugno, è pressoché invariata, fatta eccezione per Karmacoma, grande assente in scaletta. Chiusura “magica” sulle note di Unfinished Sympathy, sul cui finale la band si concede ai fan delle prime file per una calorosa stretta di mano. Dopo pochi minuti, alle 23.00 è già tutto finito.
SETLIST
Battlebox
United Snakes
Risingson
Paradise Circus
Girl I Love You
Psyche
Future Proof
Teardrop
Angel
Jupiter
Safe from Harm
Everywhen
Splitting the Atom
Unfinished Sympathy
Autore: Sabrina Campagna
Foto: Musacchio & Ianniello