Dieci anni sono un traguardo importante di per sé nel mondo della musica del nuovo millennio, dove troppo spesso l’overload produttivo ed informativo porta ad una proliferazione di meteore, magari anche luminose, che durano lo spazio di una stagione, ma dieci anni, nel caso della Hyperdub di Steve Goodman alias Kode9, sono un capitolo incredibilmente significativo. Nell’arco di un decennio, il dj e producer inglese ha davvero ridisegnato le mappe della musica elettronica e della club culture più recente. Lo ha fatto in prima persona con produzioni significative. Lo ha fatto lanciando artisti come Burial. Lo ha fatto costruendo una label che rispecchia al cento per cento la sua attitudine artistica: altamente ricercata, fortemente sofisticata, ma al tempo stesso legatissima all’impatto “fisico” della club culture – le frequenze basse, le architetture ritmiche, le emozioni notturne da dancefloor. Un’ambiziosa ricerca della quadratura del cerchio, insomma. Che i fatti dimostrano essere in costante evoluzione, com’è giusto che sia. In un territorio che è nato con la dubstep più rigorosa e mistica ma che si è progressivamente
allargato a techno, house, ritmiche spezzate, noise, ambient e footwork senza soluzione di continuità, Kode9 gioca in modo attentissimo il suo ruolo di “direttore d’orchestra”. Inevitabile quindi che lo showcase che celebra il decennale Hyperdub sia assolutamente rilevante per qualità da un lato e ricchezza di stili e suggestioni dall’altro: al leader si accompagnano
infatti le architetture contemporaneamente geometriche ed imprevedibili di Scratch DVA, l’adrenalina ipnotica in chiave footwork di Dj Rashad e Dj Spinn, le avvolgenti spire notturne di Cooly G.
Queste le due date italiane degli showcase dell’etichetta britannica:
16/5 Dude Club, Milano
17/5 Warehouse, Roma
Gli Interpol annunciano l’album live registrato alla Third Man Records
Gli Interpol pubblicheranno un album dal vivo che hanno registrato, a giugno scorso, direttamente su acetato (ovvero il secondo passaggio...