Ottimo esordio Io sono la verità per questa formazione umbra dal nome quasi intimidatorio, Mentivo, trio che può influenzare già altri e di molto, dodici tracce di forma spoglia dalle quali esce l’essenza di un lavoro dalla delicata, diafana poetica, tra il cantautorale, chiaro scuri Ottantiani, tratteggi rock dalle melodie a mezz’aria, nonchè suggestioni espanse che tengono a bada la noia senza troppa fatica.
Un disco riflessivo, traslucido e opaco che si fa intendere, bisbiglia, striglia e sa essere straordinario anche se qualche volta si rotola troppo su sé stesso, si chiude nell’ermetismo, ma che comunque dopo assestati giri d’orecchio, tende a riprendendosi completamente fino a sciogliersi quasi come fosse un brivido lungo la spina dorsale. Con lo “zampino” magico di Giacomo Fiorenza e Andrea Suriani alla produzione, il disco trasporta vagamente le atmosfere di Baustelle, Sinigaglia e Zampaglione, il minimo indispensabile a far si che le rarefatte estetiche girovaganti nella tracklist rimangano sospese in alto Quello che possiamo, si accendano di elettricità garbata Gli ex, gettino parole e concetti intimi come semi al vento Quasi bello, fino a dondolare canagliescamente Vertigine o svenire di bello tra la tastiera di un pianoforte solitario, umanamente solitario Tentativo di chiusura, piccolo regno Moltheniano di grazia e concupiscenza.
Un esordio abbondante di trasporto e di spettri sonori talentuosi che poi fanno la giusta differenza tra un tramonto screziato ed una notte intricata di pensieri fitti. Qualità e quotazioni alte senza “mentire”.
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autore: Max Sannella