The Distortion Of Lies And The Overdriven Truth (Scarlet records), album d’esordio dei One Machine, arriva come un fulmine a ciel sereno nell’enorme paesaggio musicale del metal del nuovo millennio. Un misto di thrash speed metal assassino con una voce al vetriolo ed influenze progressive ed industrial si prepara a dettare le nuove regole del genere per i nuovi anni a venire, scuotendo gli animi infiammati di tutti coloro che hanno sofferto per lo split-up dei Nevermore qualche anno fa.
Steve Smyth (ex Nevermore, ex Forbidden, ex Testament, ex Vicious Rumors) è la mente che si cela dietro il progetto One Machine che comprende il cantante Mikkel Sandager (ex-Mercenary), il chitarrista Jamie Hunt (ex-Biomechanical), il bassista Tomas “o’beast” Koefoed (ex-Mnemic) e il batterista Michele Sanna; le parti di batteria sul disco sono state suonate da Raphael Saini (Chaoswave, ex-Iced Earth). In questa intervista, per niente avaro di particolari e curiosità, presenta nel migliore dei modi la sua nuova creatura musicale, narrandone la genesi e tracciandone i progetti futuri.
Steve congratulazioni per The Distortion Of Lies And The Overdriven Truth, penso davvero che finora sia il miglior album metal dell’anno, sicuramente una delle migliori espressioni del thrash metal moderno da molti anni ad oggi. E’ un concept album? C’è un filo conduttore che attraversa le varie canzoni?
Non è un concept album, ma di sicuro c’è un filo conduttore fra le canzoni, che parlano degli effetti di quelli che sono i conflitti dell’umanità con sè stessa, visti chiaramente alla luce del ventunesimo secolo. In quest’epoca iper-tecnologica è molto più facile comunicare gli uni con gli altri, ma l’uomo persiste nella sua ossessione di potere e di controllo degli individui, che cerca di perseguire con ogni mezzo possibile. La sconfitta dell’umanità si manifesta sottoforma dei senzatetto, dei genocidi, delle guerre, delle manipolazioni finanziarie ed istituzionali, del sistema dell’educazione. Queste sono solo alcune delle cose che noi viviamo grazie ai nostri leader, che sparano menzogne su menzogne. Molte persone gli credono, o forse si rifiutano solo di vedere la verità per quella che è. Questa è la situazione attuale dell’umanità nel ventunesimo secolo. Le cause generatrici di tutto ciò sono ben rappresentate sulla copertina del disco, e circondano l’uomo che puoi vedere, così come lo circondano i loro effetti.
L’artwork dell’album mi suggerisce un’atmosfera industriale e quasi post-apocalittica, qual è il significato del nome One Machine, e qual è la relazione tra il nome dell’album e l’uomo raffigurato nell’artwork?
Si avverte sicuramente quell’atmosfera, ma perlopiù, ciò che appare, è una Terra distrutta e polverosa a fare da sfondo a quell’uomo in copertina. Il nome viene dal titolo di una canzone che aveva Mikkel, avevamo un altro nome originariamente ma lo abbiamo cambiato quando abbiamo scoperto che c’erano già molte band che si chiamavano così, quindi abbiamo deciso che ci piaceva questo qui. Curiosando, ho trovato un’ottima lettura nel profetico sguardo proiettato nel futuro di Kevin Kelley, su come la società stia dando luogo ad una ”Super Macchina”, nutrendola di quelle informazioni che noi già abbiamo appreso o che cerchiamo giorno dopo giorno. Questo ”Computer” attualmente è composto da tutti i nostri dispositivi mobili, i nostri laptop, i tablet e tutti gli altri oggetti che sono connessi ad un’unica macchina. Ho appreso questo concetto, il che mi ha terrorizzato letteralmente, ed ho capito che questo sarebbe dovuto diventare il nome della band.
Tutti conosciamo i tuoi lavori passati con popolari band thrash metal del calibro di Nevermore, Testament e Forbidden. Riesco a percepire le influenze di tutte queste band ma sento anche qualcosa di originale nelle nuove canzoni. Puoi parlarmi del processo creativo, e di come nasce una canzone dei One Machine?
Diciamo solo che avevo circa 6 canzoni già scritte quando ho chiamato Jamie, ed abbiamo iniziato a lavorare su quelle e alcune altre con Mikkel che è venuto dopo, per circa un anno, quindi si tratta di una collaborazione che è in questo modo.
Gli One Machine suonano molto più estremi e progressive dei tuoi lavori del passato, sembrano convogliare tutte le tue influenze in una forma moderna e avanguardistica di thrash metal, mi sbaglio?
Sono assolutamente daccordo, è proprio quella la direzione verso cui andavo, cioè quella di prendere alcuni elementi metal e fonderli come volevo, e fare in modo di convogliare il background musicale degli altri ragzzi in modo da creare un nuovo tipo di sound, o, almeno, se non un nuovo tipo, un sound che nessuno attualmente possiede. Jamie ha portato molti elementi progressive, attraverso alcune sezioni di assolo e parti ritmiche, inserendole alla perfezione nelle canzoni. Il modo di cantare di Mikkel poi è qualcosa che amo davvero, ha fatto esplodere la sua creatività verso lidi a lui prima sconosciuti, e penso che ciò aggiunga tantissimo al lavoro. Tomas viene da esperienze ben più heavy ed utilizza il suo basso a 5 corde accordato molto basso, tanto che questo modo di suonare ha guidato la nostra musica verso nuove sonorità. Tutto ciò ha aggiunto davvero una nuova dimensione al sound complessivo.
Ho letto che qualcuno pensa che lo stile Mikkel Sandager ricorda quello di Warrel Dane, ma io penso che la sua voce sia più versatile, meno surreale ed onirica. Cosa ha apportato lo stile vocale di Mikkel al sound dei One Machine?
Grazie, sei la prima persona che la pensa come me sulla voce di Mikkel, senza voler mancare di rispetto a Warrel, s’intende. Il range di Mikkel è molto più ampio e versatile di tutto ciò che lui ha fatto fin ora e nei One Machine lo sentirai davvero come dovrebbe suonare, canta le canzoni come un vero frontman, l’opposto rispetto a quelle armonizzazioni vocali che sparivano quasi nella musica, come l’ho sentito fare nei Mercenary. Mi piaceva come cantava in quella band, non fraintendermi, ma ho sempre pensato che se avessimo avuto la chance di lavorare insieme sarebbe diventato un grandissimo frontman. Penso che su quest’album brilli particolarmente, ovviamente sarà necessario ascoltare tutto l’album per capire ciò che intendo, ma è andato molto oltre il suo stile abituale, ha cantato, urlato, ringhiato, ed ha consegnato al mondo le sue sorprendenti armonie. Qui dentro c’è tutto, ed è solo l’inizio!
Raphael Saini è un talentuoso batterista italiano e il suo drumming è fantastico, è perfetto con tutta la roba progressive ed estrema presente sull’album. Come vi siete trovati a lavorare insieme?
Ralph mi è stato suggerito dal suo chitarrista nei Chaoswave, una band con la quale in passato ho fatto delle session, e che ammiro molto. Ha fatto un gran lavoro nell’album, e siamo contentissimi di aver lavorato con lui. Subito dopo le registrazioni ha deciso di lasciare la band, e ci ha mandato il suo protetto per provare, Michele Sanna, e le cose sono andate perfettamente. Michele è un batterista mostruoso, può suonare ogni cosa presente sull’album e suona incredibilmente forte, amo il suo groove. Le cose vanno molto bene con lui.
Sin dalla loro nascita gli One Machine sembrano avere una forte relazione con l’Italia! State lavorando con la Scarlet Records, come avete preso questa decisione?
Divertente che sia avvenuto tutto per caso eh? (ride). La Scarlet Records ci ha proposto una buona offerta ed ha intenzione di lavorare sullo sviluppo della band, quindi li abbiamo presi a bordo con noi!
Com’è la vostra alchimia dal vivo?
Abbiamo debuttato il mese scorso come headliner al Midwinter Meltdon Festival in Danimarca, quindi abbiamo avuto modo di sperimentare che sul palco le cose sono grandiose! Abbiamo tutti un’ottima interazione sul palco, ci sentiamo molto a nostro agio, e allo stesso modo ci sentiamo davvero potenti quando suoniamo insieme. E’ stato bellissimo sentire tutto questo, e vedere la folla che sentiva le stesse cose! Il pubblico conosceva solo le due canzoni che avevamo pubblicato nei due mesi precedenti allo show ma era in sintonia con noi dall’inizio alla fine del set! E’ stato fantastico vedere una cosa del genere!
Avete già programmato un tour in Europa, magari qui in Italia? Avete già un posto in qualche festival?
Ci stiamo lavorando, quindi rimanete collegati al nostro sito web www.feedtheonemachine.com e alla nostra pagina facebook facebook.com/onemachineofficial, ci aspettiamo di aver presto delle news per tutti voi.
Cosa ne pensi del metal della nuova decade del ventunesimo secolo, ci sono band che secondo te possono diventare i nuovi eroi metal del futuro come i Metallica, gli Iron Maiden e i Korn lo sono diventati in passato?
Si, noi (ride)!
autore: Nicola Vitale