Autore: Vittorio Lannutti | |
A volte ritornano, verrebbe da dire, ma in questo caso non è una operazione nostalgica bensì lo sviluppo di un’ idea nata dall’esigente riprova che i protagonisti e i gruppi (molti ancora in attività) di quella scena sono stati per il rock italiano un pilastro fondamentale, soprattutto per i musicisti 2.0. Si tratta delle “vecchie glorie” italiane del beat psichedelico degli anni ’80. Tutte le band della raccolta ‘Welcome Back To The Eighties Colours‘ sono state “stanate” dal lavoro certosino che il nostro Roberto Calabrò ha realizzato negli ultimi cinque anni. Tutto nasce dalla pubblicazione del libro intitolato proprio “Eighties Colours” (Coniglio editore) che raccontava nei dettagli il movimento neo-sixties italiano. Grazie alle numerose presentazioni del libro in giro per l’Italia si è riattivato il movimento che circa trent’anni fa imperversava nel nostro underground musicale, e dopo ripetuti ascolti, e orecchie sanguinanti, sono stati rivalutati i tantissimi pezzi garage, beat e psichedelici che hanno alimentato il fenomeno neo-sixties. Questa raccolta, nata da un’idea di Lodovico Ellena degli Effervescent Elephants e pubblicata dalla Psych-Out Records – con distribuzione Audioglobe – fa il paio con quella che nel lontano 1985 realizzò Claudio Sorge (oggi direttore del mensile Rumore) con la sua etichetta Electric Eye. In questi cinque anni, a parte qualche gruppo che ha strenuamente continuato la sua attività dagli anni ’80, la maggior parte dei gruppi in questione, stimolati dall’opera di Calabrò, ha deciso di rimettersi in pista.La scelta dei brani è stata veramente efficace, perché si è coperto quasi tutto il panorama del neo-sixties e il cd in questione ne è diventato un vero e proprio compendio. Già il primo brano “Song For The Convict Charlie” dei Birdmen Of Alkatraz, interpretata da Beppe Canavero & Giovanni Cravero, membri degli Out of Time, ha quelle ambientazioni da summer of love, che sono il modo migliore per introdurre la compilation. Ha la stessa ambientazione anche “L’Universo” dei No Strange, interpretata egregiamente dai Double Deck Five che a metà del brano si sfogano in un rock-blues rocambolesco e dalle forti ascendenze hendrixiane. Il valore aggiunto di questa compilation consiste nell’enorme quantità di generi rappresentati, così si spazia dal bell’incrocio tra i primi Stones ed i Beatles di “December” degli Strange Flowers, interpretata dagli Effervescent Elephants, all’eccitantissimo punk “Little By Little” dei Pikes In Panic realizzato dai Liars. Dei Liars è invece presente “Cold Girl” rifatta dagli Strange Flowers, mentre degli Effervescent Elephants troviamo “Three O’ Clock” che gli Eazycon trasformano in “L’Appeso” , con testo in italiano. Ovviamente largo spazio al beat, a partire da “Puoi girare il mondo con chi vuoi” degliAvvoltoi, cantata con il giusto pathos e trasporto da I Barbieri, la carica “Do You Live In A Jail?” dei Sick Rose suonata dagli Operazione Tuono con Valerio degliImpulsive Youth; ma anche al garage psichedelico di “One More Chance” degli Out of Time coverizzata dagli Sleeves, e la splendida e delicata “Allie Flan” (“Patty Flan”) dei The Views interpretata dagli ex Allison Run, Amerigo Verardi e Umberto Palazzo. Gli Allison Run sono a loro volta interpretati dai Vegetable Men nella strabiliante e nickcaviana “Smooth Dog”. Il vintage rock è presente sia con “Luxury” del Paul Chain Violet Theatre, brano a metà strada tra Pink Floyd e Velvet Underground, firmato dai Technicolor Dream, sia con “The Hoo” dei Boohoos coverizzata dai Polvere di Pinguino. Bello il rock circolare di “Able and Enroled” dei The Act, cantata dai Lager. Spazio anche alla psichedelia venata di aromi country-rock blues, con la bella cavalcata di “The Music of Erich Zann” dei Leanan Sidhe, realizzata da Trip Hill. Questa la tracklist competa LO SPECIALE RADIO E’ A CURA DI ELISENO SPOSATO DI RBL | |
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I The Cure si riappropriano del loro “mondo” e non deludono i fan con “Songs of a Lost World”
Premetto che per un mio vizio della mente ho sempre amato di più i The Cure di “Three Imaginary Boys”...