The Tablets è il progetto musicale di Liz Godoy, messicana di stanza a New York, ex ballerina che a un certo punto della sua vita ha deciso di dedicarsi soltanto alla musica. Il lavoro in questione – registrato insieme a Brenden Beu e Gooby Herms – è il suo debutto anche se ha già collaborato con diversi artisti statunitensi. La ragazza risente molto dell’influenza della new wave e del pop dei primi anni ’80, insieme al garage dei ’60, al dark e allo shoegaze.
Le canzoni sono ben costruite ed il pop non è mai effimero anzi in certi frangenti ha un interessante incedere velvettiano (“Bookmarks”), oppure ha una ritmica techno di basso profilo con tastiere ovattate (“Stranger’s light”).
L’artista sudamericana nel sound non fa menzione delle sue radici, ha totalmente introiettato i modelli musicali americani passando per l’indie lo-fi degli anni ’90 di “Who killed the electric blanket?” e il rock melodico di “I love you in your tragic beauty”. A volte pecca di eccessiva melodia “Vladimir”, ma per fortuna si tratta di un episodio isolato dato che quando il dark e la new wave si impadroniscono di lei la Godoy conduce l’ascoltatore in uno stato ipnotico (“Pray a fight”).
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autore: Vittorio Lannutti
Sugar Coated – The Tablets from The Tablets on Vimeo.