Che c’entra la collinare e campagnosa Caserta con il Surfin’ in the USA?
Chiedetelo ai Bradipos IV, una band nostrana sicuramente poco conosciuta al mainstream del nostro paese ma che ha appena toccato la leggenda.
I quattro ragazzi bradipi, infatti, già da 15 anni sulla cresta dell’onda italiana ed europea per quanto attiene alla Surf-Garage Music, di cui sono tra i massimi esponenti, sono andati a incidere un live in presa diretta alla storica surf-radio KJFC di Los Altos Hill in California, durante la trasmissione Surf Up (on air dal 1966) del dj Phil Dirt, tra i massimi esperti al mondo di surf music. Tutto questo accadeva ad agosto durante il tour americano dei Bradipos, giustamente andati a suonare la loro musica preferita nella patria del surf-garage, toccando città come Sacramento, Reno, Alameda, San Diego, Los Angeles, Long Beach, Los Alamitos, Huntigton Beach, El Segundo e incontrando e suonando insieme a gente come Paul Johnson dei Belairs, Dave Allan, Dick Dale, Link Wray, tra gli innovatori del genere, gente in circolo dal 1967.
Il tutto è partito dall’invito a suonare al festival Surfin Guitar 101 che si tiene dal 2006 nella Orange County in Los Alamitos, e da lì, grazie a Lorenzo Surfer Joe punto di riferimento per i gruppi surf italiani, sono nate anche le altre date, finendo per suonare in posti come il Forbidden Island, un Tiki Bar più famosi di tutta la California, mecca degli appassionati di musica surf; o ad Huntigton Beach sulla spiaggia, (patria dei surfisti).
Ma cosa c’entra una band di Caserta con tutto questo circuito? Dal 1996 I Bradipos hanno in attivo solo due album (Instromania e Surf Session) ma hanno partecipato a svariate compilation nazionali ed estere ricevendo ottime recensioni sulle riviste specializzate italiane (Blow Up, Mucchio Selvaggio) ed internazionali (tra queste va nominata la bibbia Maximun Rock’n’Roll). Hanno partecipato alla colonna sonora del film L’imbalsamator di Matteo Garrone nel 2005, e soprattutto alla compilation “Surfin Rock” allegata a Tribe Magazine, curata da Dj Ringo, con storiche band come Beach Boys, Ventures, Shadows, Smash Mouth.
E dopo questa esperienza incredibile, i Bradipos IV si sono guadagnati un loro pezzo nella compilation che ogni anno la radio di Phil Dirt dà alle stampe per finanziare le sue attività. E questo significa entrare dalla porta principale nel gotha della surf-garage music. Che non è solo quella dei Beach Boys di Barbara Ann o di Good Vibrations, per capirci; ma affoinda le radici nei più oscuri combi musicali degli anni 50/60 che trovavano ispirazioni in lunghe jam strumentali dove il cantato era secondario e spesso nullo.
Appunto, caratteristica fondamentale dei bradipi +è che sono solo strumentali: protagoniste assolute sono le chitarre elettriche di Francecsco e Max, sempre fortemente “ecoizzate” e “tremolanti”, che producono attraverso le corde ritmi tribali più che melodie, grazie all’appoggio fondamentale della batteria di Enrico e al basso di Ghigo.
Le loro melodie, decisamente americanissime e molto sixties anche se di un sixties rivisitato, sono ispirate, oltre ai citati Belairs, ai Del-Fi, Hot Rod, Strummin’ Mental and Diggin’ Out, e a band contemporanee sconosciute ai circuiti non-garage.
La scelta strumentale della band li avvicina per tecnica, ma anche per storia e devozione, al mondo delle colonne sonore: e infatti nel 2005 arriva il contributo al film L’imbalsamatore, nonché successivamente l’omaggio agli Spaghetti Western di casa nostra.
E il primo pezzo del live infatti è proprio una eccitante rivisitazione del motivo di Un Pugno di Dollari: e sin da subito da questo live viene fuori l’essenza dei Bradipos, e con essa quella dell’intera garage-music. Wray-Man e Carmela di Sergio Bruni (super classico della canzone partenopea), tratti dal secondo album, proseguono la scia e sembrano altrettante colonne sonore di western o gangster Movie anni ’60. Esemplare e solenne in questo senso L’inseguimento, due minuti e mezzo di ritmo forsennato e vibrante, o la cavalcata western di Gunsville, ancora un altro pezzo ispirato al leggendario West, che vibra di nuovo grazie alle note di Francesco. Questi gli esempi che caratterizzano e, soprattutto, personalizzano il sound “innovatore” dei nostri, saper contaminare il sound californiano con la tradizione.
Ma è difficile dire cosa non vibri con la musica dei Bradipos: tutto è continuamente batteria incalzante, basso onnipresente, e scossoni continui di chitarre pungenti, anche se forse da questi otto pezzi spicca più di tutto la batteria, suonata in maniera davvero incredibile per cambi ritmo e velocità e precisione da Enrico. Si gode (impossibile altro termine) alla fine con il medley di EveryBody Up, e le traditional Malaguena e Latin’ja, che chiunque può riconoscere anche se nell’avvenente e suadente rivisitazione garage dei Bradipos.
Che altro dire di questo live? Con questo tour e questa testimonianza radio (la presa diretta qui ci trasmette tutto il brivido eccitante del sound live), che la FreakHouse Records, in collaborazione con la FullHeads) ha voluto subito sancire su disco. I BradiposIV si candidano seriamente a migliori rappresentanti non italiani, ma europei, del genere.
E ancor più tanto di cappello se si pensa che 15 anni fa quattro ragazzi completamente estranei alla musica e alla cultura musicale che gravita intorno a loro hanno scelto di fare un salto nel tempo e nello spazio proiettandosi direttamente, nell’isolamento generale inevitabilmente prodottosi nel loro intorno, ai sixties di band californiane e non.
Oggi questo tour e questo live sono il loro meritato premio per una scelta così coraggiosa e radicale.
TRACKLIST
.01 Fistfull of Dollars
.02 Wray-Man
.03 Carmela
.04 Mysterion
.05 A shot in the dark
.06 Gunsville
.07 L’inseguimento
.08 Everbody Up + Malaguena + Latin’ia
Autore: Francesco Postiglione
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