Ed eccolo, viene. Ha quattro occhi e due teste, quattro braccia e due teste…
È il Minotauro nel labirinto! Il cantautore patafisico, che risponde al nome di Vinicio Capossela, capace di ravvivare la sonnacchiosa scena musicale italiana con “Ovunque proteggi”. Dal debutto targato Fantini, al morso della taranta. Dai marinai in bottiglia a l’Ecclesiaste, fino a giungere nella Terza Roma, dove le vampire del Night Fly succhiano la notte. Suggestioni in musica tra walzer, ballate, canzoni popolari, cha cha cha, morne, innesti tex-mex e suoni d’altrove. Tutto l’universo caposseliano nell’anno del suo trionfo!
“Sono figlio dell’immigrazione a rotaia, di quelli che non hanno avuto il coraggio di prendere il transatlantico e invece di Frank Sinatra, ascoltavano Adamo e Adriano Celentano…”
Nel 1990, scoperto da Renzo Fantini, debutta con “All’una e trentacinque circa” un giovane e sbarbato Vinicio Capossela. Il suo album d’esordio viene premiato con la Targa Tenco per la migliore opera prima. I successivi “Modì” e “Camera a Sud” gli portano consensi sempre crescenti, cui si associano gli apprezzamenti della stampa specializzata.
Nel 1996 la svolta con “Il ballo di San Vito”, il suo disco più contaminato e pregno di tradizione popolare, realizzato in collaborazione con gli ex-Lounge Lizards Evan Lurie e Marc Ribot (già chitarrista di Tom Waits).
L’album, rappresenta una brusca sterzata rispetto al percorso musicale intrapreso fino a quel momento. Accanto ai brani maggiormente ispirati alle radici meridionali di Capossela (entrambi i genitori provengono dall’alta Irpinia, “dalla terra dei Kuta Kuta”), si affiancano le prime incursioni balcaniche figlie della fascinazione per il mondo raccontato da registi come Emir Kusturica e Milcho Manchevski, oltre alle letture di John Fante.
Il suo capolavoro “Canzoni a manovella”, pubblicato nell’ottobre del 2000, celebra, in un viaggio a ritroso, il Novecento e i suoi protagonisti famosi e meno noti.
“Un disco dedicato ai pionieri aerostatici, ai temerari, ai marinai in bottiglia, a Céline, al revolver di Jarry e in generale a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di buttarsi…”
Il successo è clamoroso, oltre 70.000 copie vendute nell’arco di due anni, concerti su concerti con apparizioni anche all’estero e riconoscimenti vari.
Numerose, nel corso della sua intensa carriera, le collaborazioni, le incursioni e i deragliamenti: con Sergio Staino nel film “Non chiamarmi Omar”, con la Kocani Orchesatr in “Live in Volvo” (che dà anche il titolo al suo primo home-video), con Paolo Rossi negli spettacoli teatrali “Pop e Rebelot” e “Il Circo” e in quello televisivo “Scatafascio”. Ha duettato col violoncellista Mario Brunello sulle Dolomiti e con il Maestro Matteo Savatore nelle Cave di Apricena. Con la Banda della Posta – l’orchestrina che suonò negli anni sessanta al matrimonio dei suoi genitori – ha inciso il brano “Dalla parte di Spessotto”. Per Radio Rai, invece, ha realizzato il racconto radiofonico “I ceini di Santo Nicola”, la riduzione del “Racconto di Natale” di Charles Dickens, e le “Radio Capitolazioni”. Con il brano “Il pugile sentimentale”, ha preso parte alla realizzazione del disco “Il Volo di Volodja”, dedicato al grande chansonnier russo Vladimir Vitsoskj e ha realizzato la sonorizzazione per pianoforte e oggetti vari del classico di Charlie Chaplin “Tempi moderni”. Ha scritto anche un romanzo “Non si muore tutte le mettine” (Feltrinelli), vincendo il Premio letterario Frignano 2004 come miglior opera prima. Successivamente ha realizzato una serie di reading che sono poi diventati veri e propri spettacoli teatrali per voci, echi, suoni e visioni.
Un artista poliedrico e tentacolare, un istrionico ammaliatore. Vinicio Capossela è un cantautore imprevedibile, un interprete fantasioso che porta in scena con raffinata cialtroneria il suo poetico, quanto bizzarro, circo sonoro.
La definitiva consacrazione è arrivata grazie a “Ovunque proteggi”, il suo ultimo lavoro discografico pubblicato nel gennaio del 2006, a più di cinque anni di distanza dal precedente “Canzoni a Manovella”. Disco di platino con oltre centomila copie vendute, “Ovunque proteggi” è un lavoro coraggioso, che supera la forma canzone, confrontandosi con tematiche universali proprie del rapporto tra il sacro e la caducità dell’uomo.
“In questo lavoro ho voluto scavare nelle coordinate terrene che ci tengono lontani dal cielo, inchiodati nella parte di sotto …”
Registrato in sei mesi di pellegrinaggio in giro per l’Italia, l’album trae ispirazione dall’opera cinematografica di Pier Paolo Pasolini, presentandosi come il più viscerale della sua discografia.
Ogni brano ha una sua ambientazione, musicisti differenti, luoghi diversi, una vita a se stante all’interno di una vicenda generale.
“Un disco solenne, visionario, fatto di Gioia, Salmi, Naufragi, Meduse e Minotauri…”
Il 2006 è stato sicuramente il suo anno! Prima un album che ha fatto gridare al miracolo, poi un tour teatrale (prodotto da Concerti e Produzioni) completamente sold out, iniziato il giorno di San Valentino nella sua Irpinia.
“Perché se doveva essere un in bocca al lupo, ci volevano i lupi paesani…”
Il successivo tour estivo, in luoghi di preminente interesse storico e artistico, anch’esso segnato da numerosi sold out, è stato la conferma dello stato di grazia di Capossela. Osannato da pubblico e critica, Vinicio ha suggellato il suo anno magico con la vittoria della Targa Tenco (la terza della sua carriera), bissata poi dal premio della critica del mensile Musica&Dischi.
Edito da Einaudi, lo scorso ottobre è uscito “Vinicio Capossela – parole e canzoni” un cofanetto che ripercorre la carriera del cantautore attraverso un libro (Niente canzoni d’amore) che raccoglie tutto il suo canzoniere e un dvd antologico dei brani più famosi.
Ultimo in ordine temporale è arrivato “Nel niente sotto il sole”, un resoconto dettagliato del fortunato tour che l’artista, nato per caso ad Hannover, ha tenuto durante l’anno appena trascorso. È un documento fedele (cd + dvd) che riesce a rendere palpabile la vibrante carica del Capossela animale da palcoscenico.
“Questo lavoro è un pellegrinaggio, un’odissea, un tentativo di usare il mezzo audiovisivo come un’avventura…”
Il dvd, infatti, non è una semplice riproposizione dei suoi concerti, quanto piuttosto una sorta di film (regia di Mauro Aprile Zanetti), con scenari differenti, prevalentemente costruito sulla scaletta del Grand Tour. Un lavoro fatto di pietra, di grazia, di viaggio. Un viaggio perenne, metafisico, incentrato sugli elementi alla base dello spettacolo musical-teatrale: l’antichità dei luoghi, i riferimenti mitologici e sacri delle canzoni, l’elemento magico ed evocativo introdotto dall’utilizzo del teatro d’ombre Controluce. Il dvd, inoltre, presenta una serie di contenuti speciali: tre brani rimasti fuori dal film-concerto vero e proprio, un prezioso outtake (“Lettera a Nutless”) proveniente dallo spettacolo teatrale del 2004, il filmato – tra sacro e profano – della Pasqua di Scicli (Sicilia) con Roy Paci, un breve backstage della lavorazione di “Ovunque proteggi”, una galleria fotografica e la rassegna stampa.
Il cd audio, invece, contiene una selezione di registrazioni effettuate durante la fortunata tournée che ha portato Vinicio a girare in lungo e in largo tutto lo stivale, per più di settanta date. Oltre ai brani portanti di “Ovunque Proteggi” , c’è spazio per alcune perle del repertorio caposseliano: “Con una rosa”, “Corvo torvo”, “Maraja” e, in esclusiva per l’edizione in digitale del cd, un’elegante versione di “Camera a Sud”.
E per non farsi mancare nulla, il 14 dicembre 2006, il giorno del suo quarantunesimo compleanno, mastro Vinicio ha tenuto un concerto al Palalido di Milano con tanto di cappello con le candeline, torta, cascate di Berlucchi, neve finta e l’esibizione del mago (amico) Christopher Wonder . Più di tre ore in scena, per un concerto-spettacolo “ebbro e vitale”.
Invenzioni continue, mutazioni costanti, trovate eccentriche, fanno di Capossela uno dei pochi artisti italiani originali e difficilmente classificabili, su cui scommettere a scatola chiusa. Ogni suo lavoro, ogni sua intuizione, così come i concerti o i reading, lasciano sempre spazio all’imprevisto. Al colpo di teatro.
Vinicio Capossela è un girovago (senza pretese) che divora tutto quello che tocca. Proprio come il Minotauro.
“Che la grazia sia con tutti voi…”
Autore: Umberto Di Micco
www.viniciocapossela.it – www.irancorosi.com