Come i veri artisti, nonostante abbia superato i sessant’anni, la vecchia iguana continua a rimettersi in discussione e a dimostrare che non è ancora giunto il momento di adagiarsi sugli allori. La passione per la musica è ancora immensa per Mr Ostenberg, così come la voglia di esplorare territori per lui nuovi. Queste le premesse filosofiche per addentarci dentro “Preliminaires”, lavoro nel quale il padrino del punk interpreta nuovi ruoli, quali il cantastorie letterario ed il crooner. Il lavoro in questione in realtà è una sorta di concept, dato che è nato come trasposizione sonora del romanzo di Michel Houellebecq “Le Possibilità Di Un Isola” per un documentario ideato da Marjane Satrapi (nominata all’Oscar con “Persepolis”), del cui contributo è rimasto soltanto il bel quadro in copertina. Tuttavia, il lavoro ha avuto un’evoluzione, dato che le intenzioni iniziali del concept hanno lasciato sempre più spazio all’eclettismo di Iggy, che propone due versioni (una all’inizio ed un’altra alla fine) di “Les Feuilles Mortes” di Kosma/Prevert, nella quale si avvicina molto a Leonard Cohen. Per “King of the dead” l’iguana si addentra nei temi di New Orleans e in “Je Sais Que Tu Sais”, gioca a fare la bella e la bestia nel duetto con Lucie Aimé, come la splendida coppia Isobel Campbell/Mark Lanegan. “How Insesitive” è un’altra cover, questa volta di Antonio Carlos Jobim, con una cupa elettronica sullo sfondo. Iggy poi in questo disco decide di riavvolgersi su sé stesso, autocitandosi in “He’s dead/She’s alive” un’ombrosa elettroacustica che sembra un out-take di “American Caesar” e in “Party time” che ci riporta alla mente i suoi esordi da solista, quando viveva a Berlino e David Bowie lo aiutò a riprendersi la vita a la carriera. “Nice to be dead”, invece, è l’unico brano che un tocco rock, involandosi e giungendo su cime epiche. Questi preliminari sono molto eccitanti e promettono bene per il futuro.
Autore: Vittorio Lannutti
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