“Festival bagnato, festival fortunato”. Se il detto vale, allora “A perfect day“, nato quest’anno e ospitato dal Castello Scaligero di Villafranca di Verona, luogo quanto mai suggestivo e affascinante, sarà un festival di cui sentiremo parlare ancora per molto.
Non c’è molto traffico sulla strada che da Verona conduce a Villafranca. Certo il cielo non è dei migliori, la città veneta ci accoglie con un grigiore diffuso, che non lascia sperare in condizioni meteorologiche favorevoli.
Un concerto sotto la pioggia è un concerto che non si dimentica facilmente, ed è per questo che siamo tutti fiduciosi e certi che sarà un evento memorabile. Al Castello si resta subito colpiti dalla maestosità della location, l’ambientazione medievale va ad adattarsi perfettamente a un festival che fonde e mette insieme, in un riuscitissimo mix, i generi musicali più disparati.
Il primo giorno ci riserva quattro band che preannunciano innumerevoli sorprese.
L’attesa per la band headliner della serata è altissima, e i fans, appostati alle entrate del Castello già dalle prime ore del mattino, sono eccitatissimi e pronti a scatenarsi sulle note dei più grandi successi della band di Las Vegas, The Killers, che manca dall’Italia dal 2009.
Puntualissimi, salgono sul palco alle 17.15, come da scaletta, i DZ Deathrays. Il duo australiano, composto da Simon Ridley e Shane Parsons, che ha recentemente pubblicato Bloodstrams, apre, non senza emozione, il festival. Il pubblico riserva alla band una giusta e calorosa accoglienza. I DZ Deathrays suonano forte, un terremoto sonoro che fonde in sé una gran quantità di influenze diverse, un punk/hardcore contemporaneo e ricco. La band è la perfetta apertura di una giornata festivaliera lunga e piena di emozioni.
A inaugurare il festival veneto una band che fa muovere la folla, la riscalda e la prepara alle band successive. Le nuvole su Villafranca hanno resistito fin troppo, dopo l’esibizione della prima band, danno sfogo ad un acquazzone che non scoraggia il pubblico del festival, di certo abituato alle immagini bagnate e fangose dei ben più famosi (e fangosi) festival europei, da anni abituati a svolgersi sotto la pioggia. E’ così che il prato del Castello si colora di k-way e ombrelli variopinti. Il pubblico è ben attrezzato e preparato ad acqua e fango che lasceranno poco scampo ai coraggiosi arrivati con scarpe di tela.
La seconda band, attesa quasi quanto gli headliner della serata, è australiana e ha all’attivo due album di successo: sono i Temper Trap.
La musica dei Temper Trap è un misto di indie rock, unito a momenti di synth pop e new wave, coronato dalla voce sottile ma potente, pungente e avvolgente di Dougy Mandagi. Ad esaltare il pubblico brani tratti da entrambi gli album della band. Apre l’esibizione “London’s burning”, seguita da una spettacolare “Need your love”. E ancora “This isn’t happening”, “Miracle” e “Trambling Hands”, solo per ricordare alcune tra le più belle hit contenute in scaletta.
La folla sembra non sentire la pioggia, che continua imperterrita a bagnare Villafranca, si salta e si balla, e non può essere altrimenti tanta è l’energia che i Temper Trap trasmettono. A coronare una performance coinvolgente, la canzone che più di tutte ha regalato alla band australiana un successo mondiale: “Sweet Disposition”, e l’entusiasmo sale a livelli altissimi.
Continua la pioggia, il cielo si oscura e lascia il posto a una luna incorniciata da nuvole che sembra comincino ad allontanarsi.
A salire sul palco la terza band ospite prevista per la serata, ecco i Two Door Cinema Club, band indie nordirlandese tra le più osannate degli ultimi tempi. Ad inaugurare l’esibizione “Cigarettes in the theatre”. La folla apprezza e regala ai TDCC tutto il suo entusiasmo, entusiasmo da me non condiviso. La performance della band è a un buon livello musicale e certo non pecca di qualità, ma le canzoni proposte non risultano, a mio modo di vedere, né particolarmente originali né innovative. Ma si sa, il pubblico è sovrano, e in questo caso mostra di apprezzare l’esibizione della band.
Sale l’attesa per i tanto acclamati The Killers, e sono già le 21 quando i Two Door Cinema Club concludono la performance. Il tempo necessario al cambio palco, il cielo che smette di piovere e regala una serena serata di luna piena, e alle 22.15 circa salgono finalmente sul palcoscenico di Villafranca, Brandon Flowers e compagni.
“Runaways” è il primo brano proposto dalla band americana, primo singolo estratto dal disco di prossima uscita, e il pubblico è subito in delirio. Lasers colorati, coriandoli, fuochi d’artificio a pioggia, questi solo alcuni tra gli effetti speciali che hanno accompagnato l’esibizione spettacolare dei The Killers.
Una enorme K e una saetta, simbolo del nuovo album, sovrastano il palco. “Spaceman”, “Miss atomic bomb”, “For reasons unknown”, alcune tra le hit che più esaltano il pubblico, pronto a danzare sulle note di “Human”, “Mr. Brightside”.
Un regalo molto gradito, certo prevedibile e atteso nella città shakespeariana per eccellenza, un piccolo estratto da “Romeo and Juliet”. Abbandonano il palco per poi tornare e regalare un bis di tutto rispetto: il pubblico canta a squarciagola su “Bones”, “Jenny was a friend of mine”, “When you were young”.
Una prima giornata di festival che non delude il pubblico giunto quì da tutta Italia per celebrare alcune tra le band più apprezzate dalla scena musicale mondiale. Una prima giornata di festival forse un po’ fangosa e bagnata, ma eccitante.
Autore: Roberta Cacciapuoti
www.vivoconcerti.com/a-perfect-day-festival/#.UFtPJI3N-jU – www.thekillersmusic.com – www.twodoorcinemaclub.com – www.thetempertrap.com – www.dzdeathrays.com