Non delude le aspettative la rassegna musicale del Rocca Rock, evento curato dall’Associazione Roccasonica, giunta alla sesta edizione. Nelle edizioni precedenti la rassegna ha visto come protagoniste band affermate nel panorama alternative-rock italiano, sempre supportate da gruppi emergenti di notevole spessore.
Quest’anno l’ospite d’onore è stato Bugo, istrionico e affermato sperimentatore della musica italiana, supportato dagli Humanoalieno, i Buffalo Kill e la Banda del Gobbo.
La rassegna si apre col la splendida performance degli Humanoalieno, che da poco hanno esordito con il loro primo disco omonimo e forti di aver avuto l’onore di partecipare al Neapolis Festival, hanno regalato emozioni con il loro spettacolo basato sull’intreccio di musica ed immagini. Prima di loro sale sul palco la Banda del Gobbo che suonano un set ispirato alle migliori colonne sonore dei polizieschi italiani anni ’70. Il loro intento è quello di omaggiare compositori come Franco Micalizzi, i fratelli De Angelis, gli Osanna, Morricone che hanno caratterizzato fortemente l’intero genere cinematografico di quegli anni.
Poi arriva l’energia hard-blues dei Bufalo Kill (nella foto), che fanno del blues, del punk e della psichedelia, le matrici di un sound essenziale e senza compromessi di sorta: due chitarre e una batteria sono più che sufficienti per fare musica. A settembre cominceranno le registrazioni del loro secondo disco.
Dopo l’ottimo antipasto offerto dalle tre band emergenti, arriviamo al piatto forte: il novarese Bugo, che si è presentato davvero in ottima forma, memorabili le sue danze sfrenate sul palco, che vanno dal robotico all’istruttore di ginnastica. Ma la prova del suo indiscutibile talento ci viene data dalle sue canzoni, dalla sua musica che va a reinventarsi da concerto a concerto, ne è una prova la ballata “Che diritti ho su di te” arrangiata in maniera più aggressiva, per la gioia del pubblico e del chitarrista.
Vero mattatore della serata Cristian Bugatti che nel pomeriggio si è sottoposto ad un’interessante intervista nella quale ha raccontato delle sue origini musicali “a 12 anni ascoltavo Duran Duran e Spandau Ballet, Acid House ma chi mi ha fatto capire che nella vita avrei voluto fare musica sono stati i Nirvana” ha affermato il cantautore.
Passando ai suoi dischi, dichiara di quanto gli è piaciuto sperimentare durante questi anni, cosa che l’ha portato a subire critiche da parte di alcuni fans, ma allo stesso tempo gli ha permesso di conquistare un nuovo pubblico e format diversi. Ed è proprio la sperimentazione che lo ha portato a compiere varie esperienze da produttore, sulla questione dichiara: “non è il mio lavoro, ed è proprio questo che mi fa avere un approccio totalmente libero con il gruppo o l’artista con cui lavoro; tutto questo va a favore della creatività”.
Infine questo live di Roccamonfina è stato uno degli ultimi , ad un anno dalla sua partenza, infatto, sta per terminare “Qualcosa di più importante – Live 2011-2012”, l’ultimo tour di Bugo che ha fatto seguito all’uscita dell’album “Nuovi rimedi per la miopia” (Universal, 2011).
Autore: Antonio Caputo
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